Vita Chiesa

Prima comunione, se il vestito fa litigare

DI DON FRANCESCO SENSINI«Sembrava una riunione di condominio!». Non ho esperienza di questo genere di riunioni ma il tono con cui è stata pronunciata non aveva nulla di positivo. Me lo ha detto una catechista per darmi l’idea di che cosa era successo alla riunione in parrocchia per i genitori dei ragazzi della prima comunione.

Il mese di maggio per la maggior parte delle parrocchie è il mese delle prime comunioni. Tema dell’incontro il vestito. Erano tutti presenti a differenza di altri incontri su temi ben più significativi. Ma d’altra parte fino ad oggi nel cammino di formazione alla Eucarestia, alias prima comunione, la chiesa ha lasciato alla famiglia solo le «briciole» (ristorante, vestito, regali..) ed è ovvio che quando si parla di queste cose i genitori ci sono. È bene chiedersi: come poter restituire loro anche il «pane»? quello della Parola, quello della carità, quello della fede?

Chiedo alla catechista: animava l’incontro il parroco? «No, queste sono cose che a lui non interessano, eravamo insieme ad una signora che vende i vestiti apposta per la prima comunione!» Ma come può non interessare al parroco il vestito. E la donna del vangelo che ottiene la guarigione perché tocca il vestito di Gesù? e quella tunica, «tessuta tutta di in pezzo da cima a fondo», tirata a sorte tra i soldati, dopo la sua morte? Perché poi nella liturgia c’è tanta attenzione ai «vestiti» (paramenti)?

Torniamo all’incontro. La «signora» ha mostrato un catalogo con diverse possibilità e diversi prezzi. A questo punto ciascuno ha fatto la sua scelta e come era da prevedere sono nate delle differenze. Chi preferiva un colore, chi un altro, chi un prezzo chi un altro, chi un completo, chi uno spezzato…

Le differenze purtroppo si sono sempre più evidenziate al punto che dal dialogo si è passati allo scontro verbale, con qualche punta di cattiveria. «È meglio che scelga il parroco per tutti o dovremmo ritrovarci di nuovo» ha concluso un genitore. «Se questa è la comunione tra le famiglie, figuriamoci tra i figli» ha pensato la catechista, chiudendo l’incontro. Ma il vestito è proprio così importante per la prima comunione? Rispondo con un breve racconto.

«C’era una volta una piccola parrocchia dove il vecchio parroco aveva sempre insegnato ai genitori: Dio ama tutti allo stesso modo, non fa preferenza di persone, quindi per la comunione tutti vestiti uguali. Il vecchio parroco morì e ne venne uno giovane che disse ai genitori: Dio ama ciascuno di noi in modo personale, ci chiama per nome, quindi per la comunione, tutti vestiti diversi. Il giovane fu promosso in una parrocchia più grande e nella piccola parrocchia arrivò il diacono, padre di famiglia che disse: Dio non guarda al vestito ma al cuore. Fate come volete».