Vita Chiesa

Rabbini europei in udienza dal Papa: uniti contro antisemitismo e persecuzione dei cristiani

A raccontare al Sir quanto è successo durante l’udienza di questa mattina in Vaticano è Moshé Lewin, direttore esecutivo della Conferenza. Prima dei discorsi ufficiali i rabbini hanno potuto scambiare personalmente qualche parola con il Papa. «Gli abbiamo detto che questo incontro per noi è molto importante perché avviene alla vigilia del cinquantesimo della dichiarazione Nostra Aetate, e perché è un primo incontro che lascia presagire nuove relazioni rafforzate».

Abbiamo parlato della secolarizzazione che sta svuotando la società di senso. Abbiamo espresso la comune preoccupazione per l’aumento significativo e drammatico dell’antisemitismo in Europa, per la persecuzione dei cristiani di Oriente e l’aumento dell’estremismo islamico». Secondo il rapporto annuale del Kantor Center, l’antisemitismo in Europa è aumentato del 40% nel 2014, con il risultato di spingere un crescente numero di ebrei a interrogarsi sul proprio futuro nel Vecchio Continente. Le cifre sono eloquenti: nell’anno appena passato ci sono stati 766 «episodi di violenza» rispetto ai 554 del 2013.

La maggior parte dei casi è stata registrata in Francia (164) e in Gran Bretagna (141). Consistenti aumenti anche in Germania (da 36 a 76), Svezia (da 3 a 17) e Australia (da 11 a 30). Il rabbino Lewin si sofferma sulla situazione francese dopo gli attentati di Parigi: «Oggi davanti a tutte le scuole ebraiche ci sono militari e potete immaginare cosa significhi per noi portare i nostri figli di 5 e 6 anni a scuola con persone che per difenderci hanno la mitragliatrice in mano. È drammatico anche se necessario. Tutti i responsabili religiosi devono lottare contro tutti gli estremismi. Dobbiamo chiedere ai leader spirituali di bandire dalle predicazioni tutto ciò che può condurre all’odio e alla violenza».

Piena solidarietà, infine, per la situazione vissuta dai cristiani d’Oriente: «Deve essere condannata con forza ogni forma di persecuzione e soprattutto chiedere ai governi di agire per fermare questo massacro perché se si lascia fare, si rischia di arrivare al genocidio. Non amo fare comparazioni tra i genocidi. Ma non dobbiamo permettere che ci siano in atto simili persecuzioni. E noi che abbiamo vissuto questo tipo di dramma e di genocidio, dobbiamo essere i primi a condannare, i primi testimoni perché sappiamo dove può arrivare l’odio».

Prima dei discorsi ufficiali, i membri della delegazione ebraica hanno potuto scambiare personalmente qualche parola con Papa Francesco, il quale ha donato a ciascun presente una medaglia pontificia. I rabbini hanno invece donato al Papa un piccolo orologio personalizzato con la raffigurazione della sacralità del tempo.