Vita Chiesa

Religiosi: assemblea Cism, unione di Province attuabile con prudenza e discernimento

Il panorama legislativo, canonico e civile, è il primo elemento da tenere in considerazione. Più semplici le unioni se tra Istituti e Province presenti in Italia. Meno se tra Italia ed estero. E poi il fisco: «Oggi è mutata la considerazione sociale e giuridica dell’ente ecclesiastico», ha precisato: «Si sta affermando una sua visione oggettiva piuttosto che soggettiva, con attenzione alle opere effettivamente svolte e non alla natura dell’ente; specialmente sotto l’influenza di una visione europea sta rapidamente finendo un inquadramento di privilegio, specie fiscale. L’ente religioso – ha aggiunto – può fallire e si pone dunque un problema di attenzione ancora maggiore nel rispetto di esigenze di legalità, correttezza e trasparenza, valide a maggior ragione per chi è segno e parte di Chiesa». In un tale panorama, è urgente individuare strumenti giuridici innovativi in una progettualità di insieme dove la riflessione sul proprio carisma costituisce il primo gradino, il diritto – canonico e civile nell’ordine – il secondo e il fisco la sua parte conclusiva. Il tutto «nella ricerca di un punto di equilibrio tra carisma ed economia, dove il profit sostenga il non profit, la fusione tra enti va realizzata nel contesto di un piano e di una visione di insieme che la giustifichi e le dia la giusta prospettiva».