Vita Chiesa

Rinnovamento nello Spirito: manifesto finale di «10 piazze per 10 comandamenti»

Raccogliendo le diverse urgenze della società italiana, il Manifesto, elencando il Decalogo, esorta i credenti «alla tutela dei diritti dell’uomo e a custodire e far rispettare i diritti di Dio» e fa appello a tutti gli operatori della cultura e della scienza, «perché il bene grande della ragione e dell’intelletto siano usati al servizio dell’uomo e non per asservirlo a ideologie e idolatrie». Gli operatori del mondo del lavoro e del volontariato sociale vengono invitati a «rispettare il giorno del riposo settimanale, in primis la domenica e di difendere il diritto al lavoro». Non manca un forte richiamo alla tutela della famiglia tradizionale e alla difesa della vita.

Di fronte allo sfruttamento del corpo e a un uso improprio della sessualità, il Rinnovamento chiede che «sia promossa nei media, nelle scuole, nelle famiglie, nelle parrocchie, un’educazione alla corretta sessualità e che non si abbia vergogna di indicare nella purezza una ricchezza morale, un antidoto all’involgarimento corrente dei costumi». Parlando del settimo comandamento «non rubare», il Manifesto esorta gli operatori del mondo economico e finanziario a favorire «una nuova fiducia sociale fondata su comportamenti etici, non speculativi e non volti alla ricerca del mero profitto. Chiediamo che ci sia una equa distribuzione delle ricchezze, che si freni l’insorgenza di nuove povertà». Altro tema sentito quello del diritto e della giustizia, rappresentato dal «non dirai falsa testimonianza». Il Rinnovamento, a riguardo, chiede che sia «promossa la giustizia sociale insieme a quella civile e penale». Altrettanto forte è l’appello agli operatori del mondo della pubblica amministrazione, «perché s’impegnino a testimoniare l’onestà e il servizio alla gente come prime espressioni di una credibile responsabilità civile e politica. Chiediamo l’umiltà di anteporre il bene comune agli interessi personali».