Vita Chiesa

Romena, un libro per dire «Semplicemente grazie» a Francesco per i 5 anni di pontificato

Un libro per esprimere in maniera fresca, colorata, vivace, un affettuoso e motivato grazie a Papa Francesco. E’ questo il contenuto di Semplicemente grazie, il libro-rivista che la Fraternità di Romena presenta in occasione del quinto anniversario (13 marzo 2013 -13 marzo 2018) dall’elezione di un Papa che, con il suo stile, con i suoi interventi, con le sue decisioni sta cambiando profondamente la Chiesa ma che sta svolgendo un ruolo importante per tutta la società.

Semplicemente grazie propone un racconto corale cui partecipano con editoriali e interviste 18 scrittori, intellettuali e artisti. Ne esce un ritratto vivace e inedito non solo del Papa ma anche di un mondo: quello di cui fanno parte tante realtà di base della chiesa e anche tanti laici che hanno visto rispecchiato nelle parole e nello stile del Papa il proprio bisogno di una spiritualità aderente alla vita e di una chiesa vicina al Vangelo.

Ecco alcuni passaggi di testimoni presenti in «Semplicemente grazie» che offrono un campione dei «Grazie» rivolti a Francesco e raccolti nel libro di Romena.

Il significato dei cinque anni di pontificato secondo LUIGI CIOTTIE’ stato un salutare scossone sulle vite e sulle coscienze di molti. Uno scossone che promette di non assestarsi, se è vero che non passa giorno senza che il Papa richiami la necessità di metterci in discussione, di riconoscere i nostri limiti e le nostre contraddizioni, d’impegnarci di più per costruire giustizia e di farlo insieme, perché solo nel «noi» il desiderio di cambiamento diventa forza di cambiamento. Cosa pensa di Francesco MONI OVADIAIl Papa è l’unico leader con autentica autorità spirituale, etica e, nel senso più nobile della parola, politica su questo pianeta. Nella sua azione ha dimostrato la capacità di assumersi un peso non indifferente, di far fronte a situazioni pesanti per la Chiesa, penso al problema della pedofilia, e di aver mostrato una notevole capacità di gestire le situazioni, non avendo paura di aprire conflitti, se necessari, con la parte più conservatrice della chiesa. Cosa ha colpito di più ERRI DE LUCALa cosa che più mi ha impressionato è stata la scelta di andare a Lampedusa. Era il suo primo viaggio e lo ha fatto senza alcun accompagnamento di Stato, senza rigonfiamenti politici, andando là semplicemente, come un pastore. Non è stato soltanto un gesto simbolico. In quel viaggio ha concentrato il suo primo e più costante messaggio: ha individuato la parte più debole, più fragile e più scandalosamente ignorata e respinta dell’umanità e su quella ha cominciato a battere, a ripetere, insistere, continuando a ribadire la centralità della sua attenzione. Come immagina l’incontro con lui ALBERTO MAGGISe lo incontrassi vorrei dirgli: Francesco, per quarant’anni mi hanno fatto sempre sentire fuori dalla Chiesa, mi hanno considerato un eretico, e poi sei arrivato te e ho capito che invece ero soltanto fedele al tuo stesso vangelo, quello della Misericordia. E dopo aver detto questo… sverrei. Tre motivi  per ringraziarlo scelti da LIDIA MAGGILo ringrazierei perché ci ha fatto gustare la bellezza di un vangelo troppo spesso appesantito da linguaggi distaccati dal vissuto quotidiano. Lo ringrazierei per aver aiutato le altre chiese ad uscire dall’apologia e dalla polemica confessionale instaurando una stagione nuova di dialogo. Soprattutto, vorrei ringraziarlo perché ha aiutato la chiesa cattolica ad uscire dalla sua depressione, bloccata com’era in un continuo lamento; lui è riuscito a ridare vitalità, motivazione e stupore, ha riportato la gioia di chi è testimone della gioia evangelica: quella gioia che, se non è vissuta, non può essere trasmessa. Verso dove vuol portare la chiesa secondo ERMES RONCHILa bellezza di Francesco è che non sai dove arriverà, lo vedi avanzare ma non lo raggiungi mai, non lo afferri, è già un passo avanti, su di un tema inedito. Con leggerezza, però, senza atteggiarsi a detentore della verità. E questo lo pone serenamente e gioiosamente accanto a tanti uomini e donne, diversamente credenti o non credenti, che hanno a cuore la vita e si appassionano per essa. Il «semplicemente grazie» di LUIGI VERDIGrazie per il tuo andare a cuore aperto, per la leggerezza della tua serietà,  grazie per i tuoi sguardi capaci di penetrare nel cuore delle persone, di svelarne miserie e passioni.Grazie di averci ricordato che la fede è un dono del cielo, un raggio fuggevole nel mistero del tutto. Grazie: anche se resterà di te solo un canto di allodola nella notte, sarà speranza e coraggio per chi lo avrà ascoltato.

www.romena.ithttps://www.facebook.com/FraternitadiRomenaOnlus https://twitter.com/romenapieve