Vita Chiesa

SANTA SEDE: IL MOTIVO DELLA NON ADESIONE ALLA CONVENZIONE ONU SUI DISABILI

“In alcuni Paesi i servizi di salute riproduttiva includono l’aborto, negando così l’intrinseco diritto alla vita di ogni essere umano, affermato nell’articolo 10 della stessa Convenzione”. E’ la principale obiezione della Santa Sede alla Convenzione sulla protezione dei diritti e della dignità delle persone disabili, cui il Vaticano ha deciso di non aderire pur avendo partecipato fin dall’inizio dei lavori per la stesura del documento, nel 2002. La citata Convenzione Onu sarà ratificata dagli Stati membri il 30 marzo prossimo. “Nella tappa finale dei lavori sono stati introdotti, agli articoli 23 e 25, inaccettabili riferimenti alla salute riproduttiva”, spiega la Santa Sede in una nota. “Se il difetto fetale – aveva obiettato mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, il giorno dell’adozione dello strumento – è una precondizione per offrire o ricorrere all’aborto, è sicuramente tragico che la stessa Convenzione creata per proteggere le persone con disabilità da qualsiasi discriminazione nell’esercizio dei propri diritti, possa essere usata per negare il vero diritto basilare alla vita per le persone disabili ancora non nate”. Per questo motivo, e “nonostante i molti articoli utili contenuti in essa la Santa Sede è impossibilitata a ratificarla”. Sir