Vita Chiesa

SANTA SEDE, PUBBLICATE LE NUOVE «NORME SUI DELITTI PIÙ GRAVI» PROCEDURE PIU’ SPEDITE CONTRO ABUSI SESSUALI

Procedure più spedite, presenza anche di laici nei tribunali, allungamento dei termini di prescrizione, introduzione del reato di pedopornografia: queste le principali novità contenute nelle “Nuove norme sui delitti più gravi” (Motu proprio «Dei delitti più gravi»), approvate da Benedetto XVI lo scorso 21 maggio, pubblicate oggi dalla Congregazione per la dottrina della fede, alla quale nel 2001 Giovanni Paolo II ha attribuito competenza in materia con il Motu proprio “Sacramentorum sanctitatis tutela”. “Un grande contributo alla chiarezza e alla certezza del diritto – afferma il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi – in un campo in cui la Chiesa è fortemente impegnata oggi a procedere con rigore e con trasparenza così da rispondere pienamente alle giuste attese di tutela della coerenza morale e della santità evangelica che i fedeli e l’opinione pubblica nutrono verso di essa, e che il Santo Padre ha continuamente ribadito”. Il Motu Proprio del 2001, spiega padre Lombardi, era accompagnato da una serie di Norme applicative e procedurali note come “Normae de gravioribus delictis” che dopo nove anni hanno richiesto “una revisione sistematica”. Tra i “delitti gravissimi” cui si riferisce la normativa, quelli contro i sacramenti dell’eucaristia e della penitenza, e “gli abusi sessuali commessi da un chierico con un minore al disotto dei 18 anni di età”.Proprio su questi ultimi, per la loro recente “vasta risonanza pubblica” e per “l’intenso dibattito” sviluppatosi “sulle norme e procedure applicate dalla Chiesa per il giudizio e la punizione di essi” si sofferma il portavoce della Santa Sede evidenziando anzitutto le nuove norme intese “a rendere le procedure più spedite, come la possibilità di non seguire la ‘via processuale giudiziale’ ma di procedere ‘per decreto extragiudiziale’, o quella di presentare al Santo Padre in circostanze particolari i casi più gravi in vista della dimissione dallo stato clericale”. Un’altra norma consente l’inserimento nel personale dei tribunali, “come avvocati o procuratori”, anche di laici. Importanti anche “il passaggio del termine della prescrizione da dieci a venti anni, restando sempre la possibilità di deroga anche oltre tale periodo”, “l’equiparazione ai minori delle persone con limitato uso di ragione, e la introduzione di una nuova fattispecie: la pedopornografia”. Riproposta, inoltre, “la normativa sulla confidenzialità dei processi, a tutela della dignità di tutte le persone coinvolte”. Presentando le “Nuove norme sui delitti più gravi” padre Lombardi precisa che esse “sono parte dell’ordinamento penale canonico”. Tuttavia, per quanto riguarda la collaborazione con le autorità civili, il portavoce vaticano rimanda alla “Guida alla comprensione delle procedure di base della Congregazione per la dottrina della fede riguardo alle accuse di abusi sessuali”, di recente pubblicata sul sito Internet della Santa Sede, le cui disposizioni sull’adempimento di quanto previsto dalle leggi civili vengono inserite nella sezione delle “Nuove norme” dedicata alle “Procedure preliminari”. Dopo aver rammentato che la Congregazione sta studiando come “aiutare gli episcopati del mondo a formulare e sviluppare in modo coerente ed efficace le indicazioni e direttive necessarie ad affrontare la problematica degli abusi sessuali”, padre Lombardi ha spiegato che nelle nuove “Norme” sono stati inseriti anche “i delitti contro la fede (eresia, apostasia e scisma), per i quali sono normalmente competenti gli Ordinari, ma la Congregazione diventa competente in caso di appello”; la registrazione e divulgazione compiute maliziosamente delle confessioni sacramentali, sulle quali già era stato emesso un decreto di condanna nel 1988; l’attentata ordinazione delle donne, sulla quale pure esisteva già un decreto del 2007”.Sir