Vita Chiesa

SINODO DEI VESCOVI: MONS. KONDRUSIEWICZ (RUSSIA) SU ACCUSA DI PROSELITISMO, «NON È QUESTA LA NOSTRA POLITICA»

Il proselitismo – una delle principali accuse che la Chiesa ortodossa russa muove nei confronti della Chiesa cattolica – è una pratica “disonesta” ma “non è questa la nostra politica”. Si difende così mons. Tadeusz Kondrusiewicz, metropolita di Mosca e presidente della Conferenza episcopale russa, rispondendo questa mattina alle domande dei giornalisti a margine del Sinodo dei vescovi. “Noi cattolici – ha spiegato il metropolita – seguiamo l’insegnamento del Concilio Vaticano II che dice che la libertà di coscienza si basa sul riconoscimento della dignità della persona. Se qualcuno viene da me e mi dice che vuole essere cattolico, che cosa gli posso dire? Non lo posso buttare via, devo rispettare la volontà della persona”. Il metropolita ha poi aggiunto che prima di entrare nella chiesa cattolica, è previsto un anno di preparazione e tutto questo “non è proselitismo”.

A riguardo, mons. Kondrusiewicz ha detto che sarebbe sua intenzione promuovere a Mosca un “incontro tra teologi ortodossi e cattolici per arrivare insieme a una comune definizione di proselitismo”. Il metropolita riconosce che la Chiesa ortodossa ha “qualche ragione” quando esprime disagio. “Lo possiamo capire – ha detto – ma dobbiamo anche capire la volontà religiosa delle persone”. È proprio il problema del proselitismo una delle cause principali che impediscono un incontro tra Benedetto XVI e Alessio II. “Noi – ha detto Kondrusiewicz – preghiamo che questo incontro ci sia. Ci sono sfide nel mondo cristiano che entrambe le nostre Chiese devono affrontare. Se siamo uniti, sarebbe certamente più facile. Questo incontro aiuterebbe a scrivere una nuova pagina nella storia delle relazioni tra le due Chiese”.

Mons. Kondrusiewicz ha anche parlato dell’idea lanciata al Congresso eucaristico nazionale di Bari dal card. Kasper di fare un Sinodo tra ortodossi e cattolici. Un’idea – ha detto il metropolita russo – che è stata accolta da Benedetto XVI. “La gente – ha poi aggiunto – aspetta qualche passo concreto verso l’unità”. Con quali tempi? “Dobbiamo pregare: l’unità ha risposto il metropolita – è un’opera dello Spirito Santo. Dobbiamo essere servitori dello Spirito Santo che agisce tra le persone”.

Riguardo alla legge sulla libertà religiosa approvata nel 1990 e cambiata nel 1997, il metropolita ha parlato dei problemi che la Chiesa cattolica ha per la mancanza di sacerdoti. “Questa legge – ha detto – ha, comunque sia, chiarito il processo” per ottenere i visti e il permesso di soggiorno permanente. Ma il problema della mancanza di sacerdoti rimane grave: secondo i dati del metropolita, nella sua diocesi – su un totale di circa 600mila cattolici (anche se mancano statistiche certe) – ci sono 120 sacerdoti di cui il 90% è straniero. Danno, quindi, molta speranza i 53 seminaristi, tutti di origine russa o di famiglie miste, che studiano nel seminario di San Pietroburgo. Così come il dato secondo cui negli ultimi anni il 50% dei battesimi è dato ai bambini mentre in passato erano in maggioranza adulti. Preoccupa, invece, la mancanza di “luoghi sacri” dove celebrare la messa. Nella diocesi di mons. Kondrusiewicz, il 25% delle parrocchie non ha un luogo dove celebrare. La situazione più difficile è a Mosca dove di domenica, nella cattedrale, per esempio, si celebrano 3 messe in contemporanea. Sono, quindi, frequenti in Russia i casi di intercomunione, casi cioè in cui è permesso ai cattolici di confessarsi e accedere ai sacramenti nelle chiese ortodosse.Sir