Vita Chiesa

SINODO DEI VESCOVI: UNA MESSA PER LE VITTIME DEL TERREMOTO IN PAKISTAN, APPLAUSI AL VESCOVO CINESE

“Grazie per le vostre preghiere, il vostro aiuto e la vostra solidarietà”. Così mons. Evarist Pinto, arcivescovo di Karachi, in Pakistan, ha ringraziato i suoi confratelli, intervenendo oggi all’undicesima Congregazione generale. Questa mattina, i 50 padri sinodali che alloggiano nella Casa di S. Marta, in Vaticano, hanno celebrato una messa – presieduta dal card. Miguel Obando Bravo – per le vittime del terremoto che ha colpito il Pakistan e per l’uragano che ha colpito l’America Latina. Parlando della situazione della chiesa pakistana, “una piccola Chiesa di un milione se 300 mila cattolici in un paese che per il 98% è musulmano”, Pinto si è soffermato sulla disparità tra le zone urbane e quelle rurali: “Non sempre il sacerdote può celebrare l’Eucaristia, perché le parrocchie sono grandi e hanno molte sottostazioni. Nelle zone rurali la situazione è ancora peggiore, perché i cattolici sono sparsi in villaggi molto distanti tra loro”.

A ricevere un applauso in aula è stato invece oggi mons. Bosco Lin-Chi-Nan, vescovo di Tainan, un’isola a largo della Cina, che ha tenuto un intervento in latino salutato da un applauso finale. Parlando a nome degli altri vescovi cinesi non presenti, Lin-Chi-Nan ha ricordato le “grandissime difficoltà nella pastorale di evangelizzazione, nell’isola ma anche in Cina. Il popolo cinese cresce, così anche i cattolici. Solo di un fatto dobbiamo preoccuparci: la mancanza di libertà religiosa, per cui la Chiesa corre il rischio di dividersi. Dobbiamo pregare di cuore, perché siamo un solo corpo, un solo spirito, così come siamo stati chiamati a edificare il corpo di Gesù Cristo nostro Signore”. Sir