Vita Chiesa

Si allarga il ponte tra Toscana e Terra Santa

L’ultimo «colpo» in ordine di tempo è il coinvolgimento diretto dello Zecchino d’Oro. La tenacia e l’impegno di chi in Toscana ha fatto della Terra Santa uno degli scopi della propria azione di volontariato o di apostolato, l’ha spuntata. L’Antoniano di Bologna dedicherà parte dei proventi dell’iniziativa benefica i «Fiori della solidarietà» alla costruzione a Betlemme di un asilo che accoglierà 350 bambini tra cristiani e musulmani presso i francescani della Custodia di Terra santa. All’ingresso ci sarà il nome di Mariele Ventre, l’indimenticata direttrice del coro dello Zecchino.

«Il progetto della costruzione della nuova scuola materna dei francescani di Terra Santa – spiega Angiolo Rossi, sindaco di Pratovecchio, da sempre in prima linea nell’opera a favore della gemellata Betlemme – è stato lanciato di recente con la partecipazione di molti soggetti a partire, oltre che dall’Antoniano, dalla Conferenza episcopale toscana per arrivare al Segretariato sociale della Rai e a realtà economiche e imprenditoriali come Unicoop Firenze, Gruppo Monti Riffeser, Gardaland, Uhu».Nella direzione contraria del ponte che ormai da tempo unisce Toscana e Terra Santa, soprattutto grazie alle diocesi di Fiesole e di Montepulciano-Chiusi-Pienza, sono arrivati i presepi e gli altri oggetti di artigianato che da sabato 6 dicembre sono in vendita a Pratovecchio, in Piazza Paolo Uccello, nella prima bottega del commercio equo e solidale del Casentino gestita dalla cooperativa Wipala (i prodotti possono essere consultati e acquistati anche tramite il sito www.wipala.org). L’iniziativa di sostegno al lavoro degli artigiani di Betlemme rientra nel progetto «Tutti là siamo nati», promosso dai vescovi toscani e accolto anche dalla Conferenza episcopale italiana. Le altre iniziative riguardano i gemellaggi con le parrocchie, le adozioni a distanza di studenti e l’assistenza agli anziani (per informazioni possono essere contattati gli Uffici pastorali della diocesi di Fiesole – 055 9154156 – o Carla Gonfiotti, segreteria del Consiglio pastorale diocesano – 055 8335771).Intanto, a fine mese, partirà l’ultimo pellegrinaggio della serie programmata quest’anno e guidata da vescovi della nostra regione. Quest’ultimo, dal 30 dicembre al 3 gennaio, sarà guidato da monsignor Rodolfo Cetoloni e porterà in Terra Santa, grazie anche all’unificazione con il pellegrinaggio di Montevarchi, oltre cento persone.

Anche questo un modo per rispondere all’appello, lanciato da padre Ibrahim Faltas, della Basilica della Natività, e da Hanna Nasser, sindaco di Betlemme, ai pellegrini affinché si rechino in Terra Santa per le feste di Natale: «Invadete serenamente la Terra Santa per pochi giorni e fatevi conquistare dai suoi messaggi culturali e umani – scrivono il frate e il sindaco –. Darete un contributo concreto e costruttivo alla pace, che varrà più di mille parole. Avrete l’occasione – si legge ancora nell’appello – per dimostrare solidarietà fattiva a chi è nella difficoltà e dare speranza. Esprimerete con i fatti, l’amore fraterno verso coloro che vi abitano. Per i cristiani sarà verifica della fede nei luoghi di Gesù; per tutti un atto d’amore, di rispetto verso le comunità che vivono qui, in mezzo a tante difficoltà».

Il testo ripropone poi le parole del cardinale Carlo Maria Martini alla comunità internazionale: «Alla costruzione di muri di cemento e di pietre per dividere… è preferibile un ponte di uomini che, pur garantendo la sicurezza di entrambe le parti, consenta alle due comunità di comunicare e di intendersi sempre più sulle cose essenziali e su quelle quotidiane».A.F.