Vita Chiesa

Sindone: arcivescovo Torino, accogliamo invito papa Francesco

La seconda nel suo genere dopo quella voluta nel 1973 da Papa Paolo VI. L’iniziativa si colloca nell’ambito dell’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI. «Eleviamo dunque a Dio il canto di lode e di riconoscenza – ha aggiunto mons. Nosiglia -perché se devastante è il peccato che ci allontana da lui e profonde sono le sofferenze che ci opprimono o le prove che dobbiamo affrontare, ben più grande e feconda di gioia e di speranza è la vittoria pasquale che ci viene donata».

Per l’occasione, papa Francesco ha voluto partecipare al momento con un videomessaggio trasmesso durante la celebrazione. «Altissimo e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio». Contemplando l’Uomo della Sindone, il Papa ha ripetuto la preghiera di Francesco d’Assisi davanti al Crocifisso. E subito sha ottolineato come, difronte alla Sindone, l’osservare diventa un “venerare”, è “uno sguardo di preghiera”. Anzi, ha aggiunto, è un “lasciarsi guardare”. “Questo Volto – ha osservato Papa Francesco – ha gli occhi chiusi, è il volto di un defunto, eppure misteriosamente ci guarda e nel silenzio ci parla”. Come è possibile? “Questa immagine, impressa nel telo – è stata la sua riflessione – parla al nostro cuore e ci spinge a salire il Monte del Calvario, a guardare al legno della Croce, a immergerci nel silenzio eloquente dell’amore”Lasciamoci, dunque, “raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore”, è stato l’invito del Papa. E ha aggiunto: “attraverso la sacra Sindone ci giunge la Parola unica ed ultima di Dio: l’Amore fatto uomo, incarnato nella nostra storia”, un amore che “ha preso su di sé tutto il male del mondo per liberarci dal suo dominio”. “Questo Volto sfigurato – ha affermato il Papa – assomiglia a tanti volti di uomini e donne feriti da una vita non rispettosa della loro dignità, da guerre e violenze che colpiscono i più deboli. Eppure il Volto della Sindone comunica una grande pace; questo Corpo torturato esprime una sovrana maestà”. Quel Volto, ha concluso il Papa, “è come se lasciasse trasparire un’energia contenuta ma potente, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto”.

Prima dell’omelia mons. Nosiglia è rimasto alcuni minuti in preghiera davanti alla Sindone, svelata per l’occasione al mondo. Nel Duomo di Torino, presenti anche 300 disabili, malati e un gruppo di giovani. Queste 300 persone sono passate davanti alla Sindone e hanno visto da vicino il Sacro Lino, accompagnati da preghiere ed anche da spazi di silenzio.