Vita Chiesa

Sinodo Amazzonia: gli abusi tra i temi della decima Congregazione generale, intervenuto pure il Papa

Un intervento, in particolare – riferisce Vatican news -, ha suggerito che la questione dei cosiddetti «viri probati» e della ministerialità femminile vengano trattate in un’Assemblea sinodale ordinaria, poiché si tratta di temi di portata universale. Un altro intervento ha consigliato che, prima dei «viri probati presbiteri», si pensi ai «viri probati diaconi»: il diaconato permanente, infatti, può rappresentare un vero e proprio laboratorio per avere uomini sposati nel sacramento dell’Ordine. In particolare per il tema femminile, tra gli interventi degli uditori si suggerisce che vengano istituiti ministeri non ordinati per le donne laiche, intendendo il ministero stesso come un servizio, così da garantire in tutto il territorio panamazzonico la dignità e l’uguaglianza femminile. Tali ministeri potrebbero essere, ad esempio, quello della celebrazione della Parola o delle attività socio-caritative.

Spazio, poi, alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili in Amazzonia: la sfida più grande, si è sottolineato, è la trasparenza e la responsabilità di fronte a crimini simili, affinché possano essere prevenuti e combattuti. Il tema dello sfruttamento sessuale giovanile è tornato anche in altri interventi: le reti criminali – si è detto in Aula – rubano l’infanzia dei bambini, rendendoli vittime ad esempio del traffico di organi. Nel 2018 solo in Brasile si sono contati 62mila casi di stupro. Di qui l’appello ad una maggiore opera di prevenzione nel settore, con l’aiuto delle Conferenze episcopali e delle Congregazioni religiose.

L’attenzione ai minori e alle donne è stata ribadita anche per esortare a lottare contro la tratta e il traffico di persone: tra le proposte, l’istituzione di Commissioni pastorali speciali per affrontare questa piaga. In linea con quanto detto nella nona Congregazione generale, l’Aula è tornata anche a riflettere sul tema della comunicazione, auspicando che i media della Chiesa «siano uno spazio per consolidare le conoscenze locali, anche attraverso la formazione di comunicatori indigeni e contadini».