Sinodo: card. Erdő, su Eucaristia a divorziati risposati possibili «novità»
Sulla possibilità di accedere ai sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia, nel proseguimento del cammino sinodale da qui all'anno prossimo, «è possibile che le riflessioni già offerte nella teologia si incontrino con le novità» che alcuni padri hanno auspicato in materia.
Lo ha detto il cardinale Peter Erdő, relatore generale del Sinodo, interpellato da una domanda diretta sui numeri 47 e 48 della «Relazione dopo la discussione», dove si parla di posizioni differenti tra i padri in materia, e in particolare di «alcuni a favore della disciplina attuale in forza del suo fondamento teologico», e di altri «per una maggiore apertura a condizioni ben precise». Quanto alla proposta di «cammini penitenziali» per i divorziati risposati, preliminari all'accesso ai sacramenti, mons. Forte ha ricordato che «ne abbiamo esempi, oltre che nella tradizione delle Chiese orientali, nella storia dei primi secoli della Chiesa, quando coloro che rimanevano senza il proprio coniuge potevano risposarsi, facendo però un cammino di purificazione e di conversione del cuore: non si trattava di negare nulla del proprio matrimonio, che era stato interrotto dalla morte del coniuge». Tale cammino penitenziale prevedeva «il riconoscimento delle colpe che potevano esserci state, dei propri limiti e insufficienze, e l'essere disposti all'ascolto di Dio per la conversione del cuore».
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