Vita Chiesa

Sinodo: card. Scherer a Radio Vaticana, su situazioni irregolari «siamo in cammino»

“La natura del matrimonio, la natura stessa della famiglia, quelli che sono i principi cristiani riguardanti la famiglia, il matrimonio, difficilmente si possono cambiare”, spiega il porporato, “ma ci sono tante cose che dipendono da forme culturali, locali, storiche, che magari potrebbero cambiare e su questo si riflette e si rifletterà ancora, perché non è che dobbiamo decidere noi. Il Sinodo è consultivo, quindi il Santo Padre ascolta, si fa un’idea e poi deciderà quello che ritiene di dover decidere”. “La questione del concetto di indissolubilità del matrimonio e la questione delle coppie risposate, che vorrebbero una regolarizzazione del loro matrimonio e vorrebbero accedere ai sacramenti, è una questione che senz’altro ci impegna e che è al centro delle riflessioni”, ha testimoniato il cardinale. D’altra parte, “c’è anche la domanda: noi sulla famiglia, sul matrimonio, dobbiamo davvero cedere a tutte le pressioni che ci sono e che sono anche queste storiche, di questo momento storico, con questa crisi di valori, o c’è un nucleo essenziale, del messaggio cristiano nella parola della Chiesa su famiglia e matrimonio che noi dobbiamo sostenere?”.

Altra questione di cui tener conto, la nullità di molti matrimoni: “Quello che manca – dichiara il card. Scherer – è la possibilità reale di accesso ai tribunali, all’assistenza canonica della gente. Tanti ancora pensano che non ci sia la possibilità di avere una dichiarazione di nullità o c’è la confusione di pensare che ‘nullità’ sia lo stesso che ‘divorzio’. Manca la fattibilità pastorale. È su questo che dobbiamo insistere: rendere più pastorale il servizio giuridico canonico, per favorire le coppie che hanno diritto ad una sentenza da parte della Chiesa riguardo la loro situazione”. Secondo il card. Scherer, su questo punto si possono fare passi avanti significative: “Il Santo Padre ha già nominato una commissione per studiare una forma più snella di processo canonico per il riconoscimento della nullità”. Anche le coppie che si impegnano a vivere insieme senza celebrare il matrimonio possono essere un esempio: “Nella Chiesa siamo tutti in cammino”, ribadisce l’arcivescovo di San Paolo. “Il popolo di Dio è fatto di santi e peccatori. Non vogliamo tenere solo i santi e cacciare i peccatori. Anche riguardo al matrimonio – conclude -, ci sono coppie che vivono benissimo il sacramento, ma altre che invece hanno problemi. Ci sono coppie che non riusciranno mai a mettersi in regola, ma possono vivere tanti aspetti della vita cristiana, anche loro sono parte del popolo di Dio”.