Vita Chiesa

Sinodo, i sette grandi temi

Al termine della prima settimana di lavori del SWinodo sull’Eucarestia è già possibile un primo bilancio. Secondo l’agenzia Zenit i grandi temi che stanno emergendo sia negli interventi programmati che in quell’ora di interventi liberi che si tiene ogni giorno (una delle novità volute da Benedetto XVI) sono sette. Eccoli in estrema sintesi, secondo la «lettura» che ne ha fatto per l’agenzia Zenit Isidro Catela.

Catela ha sottolineato che questi temi non esauriscono il Sinodo, ma sono i punti più menzionati dai Padri sinodali in questi giorni. Ci sono altre questioni, ha infatti spiegato, che non sono emerse perché si sta seguendo cronologicamente l’“Instrumentum laboris” e che verranno affrontate nei prossimi giorni.

Il tema che ha suscitato più interesse è quello della “dimensione sacrificale dell’Eucaristia”, al quale il Papa ha dedicato il suo intervento libero di giovedì.

“Sacrificio” e “banchetto” sono due parole ricorrenti nei discorsi dei Padri Sinodali. In questo contesto si inseriscono “le esperienze di martirio contemporaneo, non solo di persone conosciute, ma anche della sofferenza quotidiana di tanta gente”, ha detto Catela.

Il secondo tema è quello delle “finalità dell’Eucaristia”, della sua dimensione verticale – incontro con Dio – ed orizzontale – comunitaria – in un mondo affamato a livello materiale e spirituale.

E’ qui che si inserisce la questione dell’Eucaristia e della vita, affrontata nel numero 73 dell’“Instrumentum laboris”, in cui si fa riferimento alla coerenza di politici e legislatori credenti, così come all’impegno di ogni cristiano nella vita pubblica.

Il terzo tema si riferisce a questioni normative e di abusi, con alcuni riferimenti al Concilio Vaticano II e al Concilio di Trento per quanto riguarda la presenza reale dell’Eucaristia.

L’“ars celebrandi” o “arte della celebrazione” è il quarto tema su cui si è discusso. Si parla, ad esempio, dell’opportunità di ricevere la Comunione in mano o in bocca, del posto centrale che deve avere il tabernacolo in una chiesa o della necessità dell’adorazione e del silenzio.

Il quinto tema è quello del dialogo ecumenico e dell’intercomunione – la possibilità di amministrare la comunione sacramentale a cristiani di altre confessioni –, che secondo Catela “suscita un grande interesse, molto vario, negli interventi liberi”.

Catela ha anche indicato che si sta discutendo del contesto di secolarizzazione ed indifferenza religiosa, così come delle liturgie in attesa (e non in assenza, come hanno sottolineato molti Vescovi) di sacerdoti e del celibato nella Chiesa.

“C’è la convinzione che il celibato nella Chiesa latina debba essere promosso”, ha aggiunto.

Il sesto tema fa riferimento al rapporto tra l’Eucaristia e gli altri sacramenti, perché l’Eucaristia è “sacramento dei sacramenti”, ha proseguito Catela, spiegando che i Padri sinodali vogliono che si insista soprattutto sul rapporto “Eucaristia e Penitenza” e che si compia una “catechesi integrale”, capace di collegare fra di loro i vari sacramenti. Qualche intervento nell’Aula del Sinodo ha chiesto che venga convocato un Anno della Penitenza e, in altri casi, che sia prolungato l’Anno dell’Eucaristia collegandolo alla Famiglia.

Il settimo ed ultimo tema è quello della “riconciliazione che deve portare alla pace”. I partecipanti insistono sulla necessità che la Chiesa sia uno strumento di riconciliazione e che l’Eucaristia serva come esperienza.

Alcune testimonianze di Vescovi provenienti dai Paesi africani hanno reso noto che l’Eucaristia è l’unico momento di incontro tra etnie distinte e rivali. Vari Padri Sinodali hanno chiesto che nel messaggio finale si faccia riferimento a Gerusalemme e alla Terra Santa per il loro legame con l’Eucaristia e con il desiderio di pace.

Fonte: Agenzia Zenit