Vita Chiesa

Stare vicino, essere presenti

«Stavano presso la croce…» (Gv 19,25). La fede è una scelta, è la scelta di stare là dove ci pone la vita, senza pretendere di fare qualcosa, senza voler risolvere le situazioni e dare sollievo ai nostri dubbi, senza scrollarci troppo in fretta di dosso il peso della sofferenza che ci sta a pelle come un vestito o come un cilicio … senza risposte, senza difese, senza soluzioni.

«Stavano presso la croce»: perché sopra ci stava Lui, il Signore. E sempre, anche sopra le nostre croci, ci sta Lui; a noi però è concesso di stare almeno sotto, vicino alla sua croce, che è anche la nostra. Nella vita non sempre ci è dato di capire tutto, né subito, ma si può sempre «credere», avere fiducia, almeno volerci provare. E’ una questione di scelta: possiamo credere, e dunque affidarci alla vita, dare il nostro umile assenso, accontentarci di procedere anche nel buio, passo passo, uno dopo l’altro, senza vedere chiaramente il percorso e la meta. Anche senza avere un progetto chiaro tutto nostro … Oppure possiamo imporci nelle situazioni con la pretesa di essere noi a determinare gli eventi e i significati di essi, correndo il rischio di ridurre la vita ad un «già visto», piccolo e miope quanto la nostra esperienza, i nostri sensi, la nostra intelligenza. Possiamo accettare di stare vicino alla croce volentieri, oppure possiamo guardare lo spettacolo da lontano, allontanandocene il prima possibile, senza mai prendere parte al dramma esistenziale della vita in maniera consapevole e libera. È solo una questione di scelta, perché la fede è sì un dono che viene dall’Alto, ma questo dono non è mai negato a nessuno che si disponga a riceverlo tendendo la mano. La fede è, da parte nostra, prima di tutto un atto di volontà: voler credere, desiderare di credere, è già «credere», come S. Agostino dice dell’amare. Stare vicino, essere presenti: ecco il culmine dell’esperienza cristiana. Questa immagine che l’apostolo Giovanni ci dà è così intensa ed eloquente da motivare tutte le nostre scelte di vita cristiana, là dove noi scopriamo che non è l’efficientismo dei nostri progetti che conta, né la forza delle nostre idee, e neanche l’intelligenza delle nostre vedute, che ci rendono davvero protagonisti della storia della salvezza, unica storia «vera», ma la nostra disponibilità ad esserci, così come siamo, con consapevolezza e libertà.a cura delle Clarisse di San Casciano Val di Pesa