Vita Chiesa

Storie di vocazione sul canale Youtube del Seminario di Firenze

«Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò». Sono le parole di un canto, Vocazione (Pier Angelo Sequeri), che in alcune occasioni si utilizza nelle nostre celebrazioni. Quante volte, durante il giorno, sentiamo pronunciare il nostro nome? Quante volte è pronunciato da qualcuno che per noi è importante, che per noi conta?Sono sicura che il nostro modo di rispondere cambia a seconda di chi ci chiama: se è qualcuno con cui abbiamo una relazione di conoscenza, di lavoro, di studio, …il nostro modo di rispondere è adeguato alla situazione. Ma se a chiamarci è qualcuno da cui ci sentiamo amati e che amiamo, una persona che per noi conta, con cui abbiamo una relazione di vicinanza, di affetto, di comprensione, la nostra risposta è diversa, intensa, pronta.In poche parole si può dire che la «chiamata» vocazionale (che vale per tutti a partire dalla chiamata alla vita) è proprio così: ci sentiamo chiamati da Qualcuno che ci ama profondamente, dal Signore, che desidera per noi una vita bella, piena, abbondante e che, a volte con molta pazienza, attende la nostra risposta. Non la forza, non la pretende… l’aspetta. Se il nostro «sì» arriva, inizia una storia condivisa e appassionante. Se arriva, diventiamo suoi collaboratori: con Lui, per fare (insieme) la storia. Se ritarda, resterà vicino, scriverà con noi storto sulle nostre righe storte perché non impone nulla, ci lascia liberi e rispetta i nostri tempi, correndo il rischio di non avere mai una risposta. La Bibbia è piena di storie di chiamata e di risposte balbettate, dubbiose, ritardate. Ma anche di risposte che, dopo un primo tempo di perplessità, sono generose, senza riserve.Risposte che non sono date una volta per tutte: lungo il cammino della vita ci imbattiamo più volte in quella che potremmo considerare una seconda chiamata, a cui siamo invitati a dare nuovamente la nostra risposta. A volte è una richiesta di aiuto. A volte è una malattia, nostra o di qualcuno a noi vicino. Potrebbe essere anche una nuova relazione, un figlio; una nuova missione, un nuovo impegno in parrocchia; una proposta di lavoro inaspettata; aderire a un progetto o accettare di coprire un ruolo di responsabilità… Ogni volta ci viene chiesto di prendere seriamente in considerazione la proposta, valutarla con gli strumenti a nostra disposizione: la Parola di Dio, i sacramenti, la preghiera, il confronto con qualcuno di cui ci fidiamo e a cui sentiamo di poter aprire il nostro cuore esprimendo anche i nostri dubbi… e poi, se lo riteniamo, aderire con generosità.Sarà successo anche a noi di «sentire» una Voce che ci chiama ma di avere dei dubbi, un sacco di domande, di aver un po’ di paura a dare una risposta che, magari, sussurriamo. È la nostra storia e come tale va accolta. Ma è anche l’esperienza di ciascuno: sappiamo come ha risposto il nostro compagno di banco, di lavoro, di casa, di calcetto o di danza, l’allenatore o la nostra insegnante? Sappiamo come ha risposto il prete o la suora della nostra parrocchia o il seminarista simpatico dell’oratorio? Forse anche loro hanno avuto qualche dubbio. O forse hanno avuto subito una risposta certa. Abbiamo mai avuto la curiosità o anche solo l’occasione per chiederlo?Per iniziare a «curiosare» potrebbero esserci di aiuto i brevissimi video che ogni giorno il Centro diocesano per le vocazioni, in preparazione alla Giornata di preghiera per le vocazioni che sarà domenica 8 maggio, ci propone: gente come noi, che forse conosciamo, che ci racconta la sua esperienza di chiamata e risposta.Saranno visibili sul canale Youtube del Seminario di Firenze, dal 1° al 15 maggio 2022. Buona visioneSuor BarbaraCentro diocesano vocazioni