Vita Chiesa

TERRA SANTA: A GERUSALEMME LA DELEGAZIONE DEI VESCOVI ITALIANI

Presieduto da mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, è iniziato oggi il pellegrinaggio dei vescovi italiani da Gerusalemme a Betlemme in segno di comunione e solidarietà tra le Chiese in Italia e le comunità di Terra Santa. «Veniamo per ascoltare i fratelli delle comunità cristiane che vivono qui», ha spiegato mons. Betori. «Veniamo con l’atteggiamento di fraternità e preghiera – ha proseguito -. Sono queste le due parole chiave della nostra venuta qui nei luoghi santi. Preghiera perché questa nostra presenza qui non smarrisca il suo senso principale e fraternità per mostrare concretamente la nostra vicinanza alle comunità cristiane. Ascolteremo con attenzione quanto queste avranno da dirci con la speranza di essere loro d’aiuto».

Nel pomeriggio i vescovi hanno preso parte ad una liturgia eucaristica con il custode di Terra Santa, padre Giovanni Battistelli, nella chiesa parrocchiale di San Salvatore. La giornata di domani, a Betlemme, include una visita alla Basilica della Natività e la celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Caterina; i presuli visiteranno anche una scuola, un campo profughi e il Baby Hospital. Tra i momenti salienti del pellegrinaggio, la concelebrazione con il card. Carlo Maria Martini presso la Basilica del Santo Sepolcro (24 aprile) e la Santa Messa presso i luoghi del Getsemani, nell’ultima giornata di viaggio, venerdì 25 aprile, in cui verranno visitati alcuni luoghi di accoglienza per i senza tetto cristiani della Città Santa.

E intanto, con grandi misure di sicurezza, ieri si è svolto il tradizionale pellegrinaggio del Lunedì dell’Angelo, che i cattolici di Gerusalemme compiono ad Emmaus, con la celebrazione eucaristica presieduta da padre Battistelli. “Chiedo a Dio di concederci tempi migliori, tempi liberi dal sangue e dall’odio, pieni di giustizia e di pace e di sicurezza, tempi nei quali tutti insieme in questa Terra Santa comunichiamo nella medesima visione di Dio”: questa l’implorazione rivolta dal patriarca dei Latini, mons. Michel Sabbah, nell’omelia della messa di Pasqua, celebrata davanti all’edicola che custodisce il sepolcro di Gesù. “La strada dell’amore ” – ha detto – “è aperta a tutti. E noi dobbiamo percorrerla per purificare e raddrizzare i nostri percorsi. Se siamo privi della nostra libertà, la causa sta innanzitutto in noi stessi”. “Il terrorismo sparirà” – ha concluso – “con la sparizione della servitù”.Sir