Vita Chiesa

Terra Santa, 6 giugno ingresso solenne del nuovo Custode

A dare oggi la notizia è la Custodia di Terra Santa che, in una nota, elenca le date anche dei successivi «ingressi solenni» nella basilica del Santo Sepolcro (7 giugno), al Cenacolo (8 giugno), nella basilica della Natività, a Betlemme (9 giugno), a Giaffa (11 giugno) e nella Basilica dell’Annunciazione, a Nazareth (18 giugno).

Le cerimonie che segnano l’entrata in funzione del nuovo Custode sono tre, Gerusalemme, Santo Sepolcro e Betlemme. A Gerusalemme, secondo quanto rende noto la Custodia, l’ingresso solenne inizia dalla Porta di Giaffa in direzione del Convento San Salvatore, sede della Curia custodiale (Casa Madre). Il Custode uscente, insieme al Guardiano del Convento di San Salvatore e al Visitatore generale, accoglie il suo successore. Dopo che il Visitatore ha dato lettura del Decreto di nomina, il nuovo Custode presta giuramento e il suo predecessore gli consegna solennemente il Sigillo della Custodia sul quale è impresso: «Sigillum Guardiani Sacri Conventus Montis Sion». Poi, ogni frate gli promette obbedienza.

L’ingresso al Santo Sepolcro (7 giugno) vedrà il nuovo Custode muoversi dalla chiesa del Convento del SS. Salvatore. I frati si dirigono verso il Santo Sepolcro dove il nuovo Custode è accolto dai Superiori delle tre maggiori comunità residenti: greco-ortodossa, francescana e armena. L’ingresso a Betlemme (9 giugno) prevede la partenza da Gerusalemme, si percorre l’antico Cammino dei Patriarchi con le tradizionali soste al Convento Mar Elias, dove inizia l’agglomerato formato dai tre villaggi cristiani di Betlemme, Beit Sahour e Beit Jala, si prosegue alla tomba di Rachele per giungere alla Basilica della Natività. Dopo esser stato accolto dal Guardiano francescano della comunità locale, il Custode entra dalla Porta detta dell’umiltà che immette nella navata della chiesa giustinianea ed accolto dai Superiori delle comunità greco ortodossa, francescana ed armena. Poi i frati si dirigono verso la chiesa di Santa Caterina, parrocchia retta dai Francescani.