Vita Chiesa

Terra Santa: Caritas Italiana, viaggi solidali con il progetto «Gemellaggio e Pellegrinaggio»

La missione Caritas si inserisce all’interno del progetto «Gemellaggio e Pellegrinaggio», avviato nel settembre 2016 e che ha come attori le diocesi italiane e le 15 parrocchie palestinesi del Patriarcato latino. Il progetto, infatti, mira ad istituire gemellaggi e ad organizzare pellegrinaggi in modo diverso dal solito. «Il legame tra la parrocchia palestinese e la diocesi italiana prenderà forme diverse in base alle caratteristiche e alle necessità proprie di ogni parrocchia- spiega Elisabetta Spagnolo, coordinatrice locale del progetto – scambi di volontari, visite fra famiglie, micro progetti, supporti pastorali, condivisioni specializzate in campo medico ed economico, scambi culturali». Si tratta di veri e propri «pellegrinaggi solidali», in quanto si andranno a visitare principalmente «le comunità cristiane e si trascorreranno presso le loro abitazioni o in edifici adiacenti alle parrocchie tempi prolungati».

La delegazione Caritas composta da Danilo Feliciangeli, responsabile Caritas Italia per il Medio Oriente, Chiara Bottazzi, responsabile dell’Ufficio media di Caritas Italia, e 10 rappresentanti dalle Caritas diocesane italiane, specializzati in micro progetti, mondialità, missioni, emigrazione, gioventù e famiglia, ha incontrato il vescovo vicario, mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo e George Handal, direttore ad interim della Caritas Jerusalem.

Da mons. Marcuzzo è giunto un forte appello: «È compito di tutti i cristiani, tutti: cattolici, ortodossi, anglicani, protestanti, di occuparsi della Terra Santa. Siamo tutti responsabili se in avvenire qui ci sarà un museo a cielo aperto senza le comunità dei fedeli». La delegazione ha visitato Gerusalemme Est, Betlemme, Beit Jala, Beit Shaour, Gerico, Taybe, Abud, Bir Zeit, Ain Arik, Ramallah, Zababde e Jenin. Dagli incontri con le comunità locali e i parroci, informa il Patriarcato latino, sono emersi diversi temi come l’emigrazione, la disoccupazione, il muro di separazione, il disagio giovanile, il senso di solitudine, la tensione a vivere la fede in un contesto di conflitto. Non sono mancate le visite ai Centri Caritas dislocati nel territorio e le opere sociali che Caritas Italia ha finanziato per il loro avviamento.

Per Feliciangeli «questa iniziativa è un progetto di formazione e di autosviluppo delle comunità stesse, di condivisione di idee, risorse e talenti, tra l’Italia e la Palestina, un progetto di accompagnamento solidale, in cui la visita fugace viene sostituita da un tempo lungo di permanenza e in cui si desidera raggiungere tutte le comunità cristiane dei Territori palestinesi fino ai più periferici».