Vita Chiesa

Terra Santa: messaggio di Pasqua dei capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme

«Siamo profondamente addolorati per il livello di violenza perpetrata strumentalmente in nome della religione negli ultimi mesi in Medio Oriente e nel mondo. I membri delle più antiche comunità cristiane in queste regioni (in particolare in Egitto, Iraq e Siria) sono quelli più direttamente colpiti insieme ad altre minoranze». È quanto scrivono nel loro messaggio di Pasqua i 13 capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme in cui ribadiscono che «nessuna vera religione può giustificare la violenza contro una persona o la sottomissione di minoranze di una società, azioni che condanniamo con la massima fermezza. Coloro che perpetrano comportamenti così barbari disumanizzano essi stessi insieme alle loro vittime».

Dai leader cristiani giunge l’appello «a queste popolazioni a non cadere nella disperazione. L’esistenza stessa della città di Gerusalemme – si legge nel messaggio – è un segno paradossale della speranza che il regno di pace, amore e giustizia di Dio prevale. Ci sono in realtà segni di buio intorno a noi, che ci rendono la vita difficile, ma il periodo più buio della notte è spesso quello che precede di poco l’alba. L’annuncio gioioso della Resurrezione, all’alba della Domenica di Pasqua, ci assicura che l’ultima parola non appartiene alla violenza e alla disumanizzazione, ma all’amore, alla giustizia e alla speranza di Dio».