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Turismo: card. Turkson, la tecnologia sta cambiando le nostre vacanze

«Riflettere sul contributo dei progressi tecnologici non solo per migliorare i prodotti e i servizi turistici, ma anche perché questi ultimi si inscrivano nell’alveo dello sviluppo sostenibile e responsabile, in nome del quale va orientata la crescita del settore». Lo scrive il card. Peter Turkson, prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, nel messaggio per la Giornata mondiale del Turismo che sarà celebrata, il 27 settembre, quest’anno, sul tema: «Il turismo e la trasformazione digitale».

Un argomento che «si concentra sui progressi operati dalla tecnologia digitale che ha trasformato la nostra era e il nostro comportamento cambiando drasticamente le modalità di vivere il tempo del riposo, della vacanza, della mobilità e del turismo in tutte le sue forme». Il cardinale è consapevole che «numerosi sono i mutamenti che derivano dall’implementazione delle nuove tecnologie digitali riguardo alla vita sociale delle persone, al modo di concepire i rapporti interpersonali, il lavoro, la salute, la comunicazione, ampliando ovunque la ‘connessione’ e quindi la condivisione di informazioni, permettendo di esprimere e di confrontare una multiforme e variegata ricchezza di idee, opinioni, e visioni del mondo». Considerazioni supportate da due dati tratti dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo: «Le ultime tendenze mostrano che circa il 50% dei viaggiatori digitali trae spunto e ispirazione dall’osservazione di immagini e commenti online, e il 70% consulta video e opinioni di chi ha già viaggiato, prima di decidere».

Quindi, il prefetto del dicastero vaticano sottolinea che «l’innovazione digitale è finalizzata a promuovere l’inclusività, ad accrescere il coinvolgimento delle persone e delle comunità locali e a conseguire una gestione intelligente ed equilibrata delle risorse».

«Il turismo – si legge ancora nel messaggio – è un efficace veicolo di valori e ideali quando offre opportunità ed occasioni per far crescere la persona umana, sia nella sua dimensione trascendente, aperta all’incontro con Dio, sia nella sua dimensione terrena, in particolare nell’incontro con le altre persone e nel contatto con la natura». «L’uso delle strumentazioni digitali nell’ambito degli operatori e degli utenti del settore turistico – sottolinea il porporato – è una grande opportunità che permette di incrementare servizi più soddisfacenti alle nuove richieste, ma anche di educare alla corresponsabilità della ‘casa comune’ nella quale viviamo, generando forme di innovazione per il recupero funzionale degli scarti, il riciclo e il riutilizzo creativo che aiutano a proteggere l’ambiente». Ma il cardinale mette in guardia dall’uso scorretto dei «dati», soprattutto quelli personali, che «si generano all’interno del ‘mondo digitale’» e dal «ruolo preponderante degli algoritmi che elaborano i dati stessi e producono, a loro volta, ulteriori dati e informazioni, a diversi livelli, disponibili anche per chi intenda servirsene meramente ad uso commerciale, propagandistico o addirittura con finalità e strategie manipolatorie». Quindi, il cardinale sottolinea che «gli algoritmi non sono semplici numeri e sequenze neutre di operazioni, ma piuttosto elaborazioni di intenti che perseguono finalità precise e possono essere utilizzati per condizionare scelte e decisioni personali, e influenzare la formazione del pensiero e della coscienza individuale».

«L’accesso alle strumentazioni digitali – ammonisce il card. Turkson – deve essere reso possibile a tutti sempre rispettando e salvaguardando la libertà di scelta delle singole persone. La finalità ultima non è quella di implementare il turismo con le nuove tecnologie digitali, ma che il progressivo uso della tecnologia vada comunemente accompagnato da una crescente consapevolezza della persona e della comunità all’utilizzo rispettoso dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile». Citando l’Instrumentum laboris in preparazione del prossimo Sinodo ribadisce l’esigenza di offrire loro «percorsi di formazione e di educazione antropologica, affinché vivano la propria ‘vita digitale’ senza separare i comportamenti on-line da quelli off-line, né lasciarsi ingannare dal mondo virtuale che distorce la percezione della realtà e la perdita di identità collegata ad una rappresentazione errata della persona». Infine, l’augurio del dicastero per tutti, turisti e vacanzieri, è «che il turismo contribuisca a glorificare Dio, e ad avvalorare sempre di più la dignità umana, la conoscenza reciproca, l’affratellamento spirituale, il ristoro del corpo e dell’anima».