Vita Chiesa

Turismo religioso, accordo Regione-Diocesi per la valorizzazione dei «Cammini»

Non solo Via Francigena: ci sono i cammini di Francesco, la Via Lauretana, la Via del Volto Santo dalla Lunigiana a Lucca, e altri percorsi che potrebbero presto aggiungersi. «I cammini in Toscana sono tra i più belli d’Italia, sia dal punto di vista paesaggistico che artistico e culturale, hanno un grande richiamo ed è doveroso custodirli, promuoverli e aprire nuove prospettive. Noi ci siamo». Così il vescovo di San Miniato, Andrea Migliavacca, ha spiegato la nascita di un tavolo permanente tra la Regione Toscana e le Diocesi per la promozione del turismo religioso. Migliavacca ha firmato, come Delegato della Conferenza episcopale toscana per la pastorale del turismo, il protocollo d’intesa insieme all’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo.

Tra gli obiettivi, realizzare azioni per valorizzare e promuovere il patrimonio ecclesiastico (chiese, cappelle, conventi, tabernacoli…) che si trova lungo gli antichi cammini, far conoscere luoghi inesplorati e tradizioni religiose locali, favorire l’accessibilità e l’accoglienza di turisti e pellegrini. «Insieme alla Cet – ha sottolineato Ciuoffo – abbiamo già avviato numerose collaborazioni, soperattutto sulla Francigena, sui temi dell’ospitalità religiosa e della valorizzazione di luoghi di culto, riti e tradizioni religiose, devozione popolare. Adesso vogliamo avviare una ricerca analoga su altri cammini che attraversano la Toscana».

Una iniziativa, spiega Migliavacca, che per la Chiesa è anche l’occasione di incontrare tante persone: «Sono tante le motivazioni per cui le persone si mettono in cammino, a noi il compito, come in Toscana già avviene, di metterli nella condizione migliore di comprendere il percorso su cui si trovano». Del tavolo farà parte don Marco Fagotti, prete della diocesi di Firenze che già da tempo segue questo settore: «È un’opportunità formidabile di essere “Chiesa in uscita”, come ci chiede Papa Francesco: per questo è utile offrire alle istituzioni, come in questo caso la Regione, un interlocutore con cui collaborare».