Vita Chiesa

Tutti «teologi» per ripartire meglio

di Marco LapiUn’iniziativa opportuna per cominciare l’anno pastorale con il piede giusto: questo, in sintesi, il senso delle «Settimane teologiche» che da 32 anni la diocesi di Fiesole organizza ai primi di settembre presso il Cinema Teatro dei Salesiani di Figline Valdarno.

Nate nel primo periodo post-conciliare e guidate per molti anni da monsignor Arialdo Beni, hanno affrontato tematiche anche assai diverse tra loro ma comunque ugualmente significative. Quest’anno il tema prescelto è stato «Storia e profezia all’inizio del terzo millennio», articolato nella collaudata formula delle tre mattinate dirette in particolare a sacerdoti, religiosi ed insegnanti di religione accompagnate da due serate destinate ad un pubblico più vasto. L’ultima, in programma per venerdì 6, è stata affidata a Riccardo Moro, membro della Commissione ecclesiale italiana per la remissione del debito estero, chiamato a parlare, di ritorno dal vertice di Johannesburg, su «La globalizzazione: opportunità o minaccia? La sfida della politica». La sera precedente è stata la volta del cardinale Roberto Tucci, organizzatore di tanti viaggi del Papa, che aveva il compito di tratteggiare un ritratto di «Giovanni Paolo II, profeta del nostro tempo». Relatori delle tre mattinate, da martedì 3 a giovedì 5, sono stati invece il biblista don Luca Mazzinghi, il vescovo di San Marino-Montefeltro mons. Paolo Rabitti e la teologa Ina Siviglia.

«Le Settimane teologiche – spiega don Giancarlo Brilli, responsabile della loro organizzazione – sono nate in pieno clima conciliare come occasione di stimolo e aggiornamento culturale. Ma se l’approccio è, appunto, teologico, la finalità vuol essere eminentemente pastorale. È un momento offerto all’inizio dell’anno, che incontra una partecipazione numerica decisamente soddisfacente, anche se lievemente calata negli ultimi tempi. La mattina si contano circa 250 presenze, che salgono notevolmente negli incontri delle serate».

A scegliere i temi è la segreteria del Consiglio presbiterale della diocesi, che presenta la propria proposta sia al Consiglio stesso che al direttivo del Consiglio pastorale diocesano. I laici, anche se non sono direttamente coinvolti nella scelta, possono dire la loro in questa sede. Ma al di là di questo, le«Settimane» li riguardano da vicino soprattutto attraverso le riflessioni offerte alla sera, non precludendo loro comunque la possibilità di partecipare anche agli incontri del mattino, seguiti ciascuno da una mezz’ora di domande e interventi da parte del pubblico.«È certamente un’esperienza che lascia traccia nel corso dell’anno», afferma Alessandro Andreini, membro della Comunità di San Leolino, anch’egli impegnato nell’organizzazione delle «Settimane telogiche». E aggiunge: «Per molte persone è praticamente l’unica occasione formativa nel corso dell’anno: l’obiettivo è quindi riuscire a farne sempre più uno strumento di aggiornamento su tematiche legate al nostro piano pastorale diocesano». A gennaio, la diocesi fiesolana vive poi un altro momento di aggiornamento importante, di carattere maggiormente dottrinale, le cosiddette «settimane residenziali» di Loppiano. «Si sta cercando – spiega a questo proposito Andreini – di coordinare meglio tutto, anche per migliorare una ricaduta comunque già di per sé oggettivamente positiva».

La diocesi di Fiesole non è però l’unica, tra quelle toscane, a proporre e a vivere l’esperienza delle «Settimane teologiche». Un’esperienza analoga, sia pur storicamente più «giovane» e maggiormente orientata sul versante dell’impegno sociale, è infatti quella di Pistoia, iniziata nel 1986. Tema di quest’anno, «Il cristiano e l’economia oggi: innovazione e profezia», affrontato dal 2 al 6 settembre al Cinema Verdi. Tra i relatori, il professor Stefano Zamagni e mons. Attilio Nicora.