Vita Chiesa

Tv2000, Messa del Papa per la Giornata dei poveri. E poi docufilm su sei carceri italiane: tra i protagonisti don Russo di Firenze

Tv2000, domenica 15 novembre, dedica una programmazione speciale alla Giornata mondiale dei Poveri. La mattina alle 10 la Messa in diretta dalla Basilica di San Pietro, presieduta da Papa Francesco.

In seconda serata, il docufilm ‘Zona rossa sempre’, del regista italo-americano Giorgio John Squarcia, che racconta una giornata tipo all’interno di sei carceri italiane, attraverso gli occhi dei cappellani, le uniche persone ad attraversare tutti gli aspetti della vita di un penitenziario: dal rapporto con i detenuti a quello con le guardie carcerarie, passando per i volontari.

Nell’anno in cui tutti i cittadini del mondo si sono ritrovati carcerati a causa della pandemia, su Tv2000 un docu-film dedicato alle storie di tutte quelle persone per cui la Zona Rossa è “per sempre”: cappellani, volontari, detenuti, agenti di custodia e operatori carcerari di tutte le gerarchie che ogni giorno vivono la realtà delle carceri italiane.

Realizzato con la collaborazione dell’Ispettorato Generale delle Carceri Italiane, don Raffaele Grimaldi, Zona Rossa Sempre ha scelto, per una fotografia precisa del momento storico all’interno delle carceri italiane, di documentare la vita di sei cappellani il più possibile diversi tra di loro, rappresentativi di altrettante carceri divise tra Nord, Centro e Sud Italia, isole comprese.

Sono don Dario Crotti, del Carcere di Pavia, don Vincenzo Russo a Firenze, fra’ Carmelo Tonino Saia a Palermo, don Giovanni Russo a Napoli, don Gaetano Galia a Sassari e infine Suor Franca Busnelli a Venezia.

Al centro del racconto le incessanti attività dei sei cappellani all’interno dei penitenziari nell’arco della stessa giornata. Dall’incrocio delle loro storie affiora un affresco straordinario di umanità, un film corale nel quale ogni persona incontrata, sia esso un detenuto o un volontario, racconta una storia nella quale, come ha detto Papa Francesco proprio riferendosi al mondo carcerario, “Dio racconta di sé e ci parla”.

Tra tutte queste storie spicca quella del cappellano. Chiamato al sacrificio di dover trascorrere la propria vita dietro le sbarre questa figura straordinaria ci rivela che la sua opera è essenzialmente condivisione della pena, dell’errore commesso e della sofferenza del carcere.