Vita Chiesa

Un Dalla Costa inedito nei ricordi di don Renzo Rossi

«Mi piace mettere in evidenza gli aspetti gioiosi e scherzosi dei miei incontri con il cardinale Elia Dalla Costa. Soprattutto devo parlare del suo sorriso tutte le volte che mi incontrava o che io andavo a trovarlo. E devo parlare anche delle sue risate, sempre composte, mai sgangherate, ma vere. Nessuno ha mai parlato di questo aspetto gioioso di Elia Dalla Costa. Tutti coloro a cui ne ho fatto cenno sono rimasti meravigliati: lo stile sereno e gioioso di Elia Dalla Costa è quasi sconosciuto». Don Renzo Rossi racconta così il «suo» Dalla Costa: il testo è un breve memoriale, diciassette pagine scritte a computer, che lo stesso don Renzo consegnò alla redazione di Toscana Oggi pochi mesi prima di morire. Era l’inizio del 2013: da poco (nel dicembre 2012) la diocesi aveva eleborato i cinquant’anni dalla morte del cardinale Dalla Costa, erano uscite alcune pubblicazioni, era stata perfino organizzata una mostra con alcuni ritratti. Don Renzo ci consegnò il suo scritto, nel quale voleva raccontare un aspetto meno noto dell’Arcivescovo da cui aveva ricevuto l’ordinazione presbiterale. Un testo che aveva cominciato a scrivere nel 2000, ritirandosi nell’eremo di Montecasale appositamente per raccogliere pensieri e ricordi, e che aveva continuato negli anni successivi, con varie aggiunte: la sua richiesta era di pubblicarlo. Don Renzo Rossi sarebbe morto poco dopo, nel marzo 2013: il suo testo rimase quindi nel cassetto.

L’annuncio del decreto con cui Papa Francesco ha dichiarato il cardinale  «venerabile» ci sembra l’occasione giusta per far riemergere questo documento inedito.