Vita Chiesa

Un anno per diventare annunciatori del Vangelo

di Riccardo Bigi

Era il sogno di Giovanni Paolo II: creare una nuova generazione di «apostoli giovani e coraggiosi». «Voi giovani – scriveva papa Woytjla nel messaggio al raduno europeo di Santiago del 1989 – siete i primi apostoli ed evangelizzatori del mondo della gioventù».

Formare i giovani, perché siano loro stessi a portare il messaggio cristiano là dove i giovani vivono e si incontrano: nelle strade, nelle piazze, nelle discoteche, all’uscita di scuola, sulle spiagge… Proprio questo è l’obiettivo della «Scuola di Evangelizzazione» che, da settembre, aprirà i battenti in Mugello, in una casa messa a disposizione dalla Diocesi di Firenze. Sarà la prima struttura del genere in Italia: il modello è la scuola aperta fino dal 1984 in Francia con il nome di Jeunesse Lumière. Il fondatore è un monaco benedettino, padre Daniel Ange, che nel 1981, dopo molti anni in Africa e poi in un eremo, sente una forte chiamata a portare il vangelo nel mondo dei giovani. La sua intuizione è che i migliori testimoni di Dio per i giovani sono i giovani stessi. Tra le prime iniziative, quindi, la nascita di una «Scuola di Evangelizzazione» che propone a giovani dai 18 ai 30 anni, provenienti da tutti i paesi, un anno di vita comunitaria, di preghiera, di formazione e di missione. La prima scuola, sulle Alpi francesi a Fontchaude, è stata inaugurata il 30 settembre 1984; nel 1987 la sede è stata trasferita a Pratlong, nel sud della Francia.

A portare in Italia lo stile e il messaggio di Jeunesse Lumière è Gianni Castorani, che ha trascorso tre anni nella Scuola di Evangelizzazione francese. «Oggi – afferma – l’opera di carità più importante, il servizio maggiore che possiamo fare alla società, è quello di annunciare il Vangelo. Ogni giorno vediamo quanti giovani seguono ideali sbagliati, seguono strade che non offrono risposte alle domande più vere, più profonde dell’esistenza umana. Come dice il nostro fondatore, nel mondo c’è il continente dei giovani, che parlano lo stesso linguaggio, seguono le stesse mode, hanno le stesse abitudini; poi c’è il continente Chiesa, che rischia di non avere con i giovani nessun punto di contatto. A fare da “ponte” tra questi due mondi non possono essere che i giovani stessi, giovani che hanno incontrato Cristo ma che parlano lo stesso linguaggio dei loro coetanei, che frequentano gli stessi ambienti e possono portare tra i giovani la gioia e la speranza della Resurrezione».

Al suo ritorno in Italia, Gianni – che attualmente frequenta il Seminario di Firenze – ha raccontato la propria esperienza al Cardinale Ennio Antonelli, che lo ha incoraggiato ad avviare un’esperienza simile a Firenze. Così si è formato un nucleo di ragazzi e ragazze che hanno dato la loro disponibilità al Signore ed alla Diocesi per farsi evangelizzatori dei loro coetanei, con l’obiettivo anche di stimolare la rinascita di una nuova sensibilità missionaria fra i giovani della Chiesa di Firenze.

L’associazione ha preso il nome di «Sentinelle del mattino di Pasqua», richiamando l’invito rivolto ai giovani, ancora una volta, da Giovanni Paolo II durante il Giubileo del Duemila: «Cari amici, vedo in voi le “sentinelle del mattino” in quest’alba del terzo millennio». Il primo novembre 2005, nella solennità di tutti i Santi, 15 giovani hanno confermato questa disponibilità nelle mani del Cardinale Antonelli con promesse temporanee di povertà, castità e obbedienza. Un anno dopo, 18 giovani hanno rinnovato o emesso per la prima volta le stesse promesse.

Tante le attività portate avanti in questi anni dalle Sentinelle di Pasqua: la più caratteristica è «Una luce nella notte», che una volta al mese vede l’apertura notturna della basilica di Santa Croce. I giovani missionari si ritrovano il sabato pomeriggio per pregare e cenare insieme, poi la sera aprono le porte della chiesa – dove si svolge l’adorazione eucaristica – e invitano i loro coetanei ad entrare per fermarsi qualche minuto davanti al Santissimo, per unirsi alla preghiera, per parlare con un sacerdote e, se vogliono, per confessarsi. «I risultati sono straordinari – racconta Gianni – ogni volta noi stessi restiamo stupiti da ciò che opera il Signore attraverso la nostra semplice presenza. Persone che non entravano in una chiesa da anni, persone che da tempo volevano confessarsi e non trovavano la forza di farlo, oppure giovani che entrano in chiesa per semplice curiosità e rimangono conquistati da Gesù. E ogni volta la risposta è maggiore: proprio sabato scorso c’è stato un afflusso straordinario di giovani».

Accanto a queste attività, le «Sentinelle di Pasqua» si sono rese disponibili anche per animare missioni presso parrocchie o vicariati, affiancando i gruppi giovanili già presenti. In genere si inizia con alcuni incontri di formazione, e poi i ragazzi vengono «inviati» nelle strade, nei bar, o magari in una discoteca. Un modo di fare evangelizzazione che all’inizio spaventa, molti ragazzi si trovano in imbarazzo. Ma ancora una volta, ci vengono in aiuto le parole di Giovanni Paolo II, che durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Denver dette ai giovani questa consegna: «Non abbiate paura di andare nelle strade e nelle piazze pubbliche, come i primi apostoli che predicavano il Cristo e la Buona Novella della salvezza sulle piazze delle città, delle borgate e dei paesi. Non é il momento di vergognarsi del Vangelo. È il momento di predicarlo dall’alto dei tetti».

La proposta: preghiera, vita comunitaria, formazione e missione La «Scuola di Evangelizzazione» delle Sentinelle del Mattino di Pasqua avrà sede in in località «Corniolo» nel comune di Borgo San Lorenzo (FI), in via di Mucciano: una chiesa immersa nella splendida campagna toscana. I corsi inizieranno a settembre: la scuola è residenziale, e dura 9 mesi. I quattro «pilastri» della scuola sono la fraternità, la preghiera, la formazione e la missione. La giornata quindi è organizzata secondo i tempi della vita monastica: il tempo è diviso tra la preghiera personale e comunitaria, i servizi all’interno della casa e i corsi di formazione. Diverso relatori si alterneranno per tenere lezioni su argomenti biblici, teologici, spirituali; ma non mancheranno anche corsi di liturgia, di musica… Ogni settimana poi prevede una giornata di «deserto», al venerdì. Ogni tre mesi, poi, un periodo di 15 giorni da trascorrere in missione, in varie zone d’Italia o all’estero, per portare agli altri ciò che si è imparato e contemplato. Il «modello» a cui la Scuola si ispira è Maria Maddalena, che il mattino di Pasqua è stata la prima a vedere Gesù risorto e a portare questo annuncio.

Ai giovani che decideranno di frequentare la scuola (i posti sono una quindicina) viene chiesto di dedicare completamente a Dio un anno della loro vita, che può essere vissuto anche come anno di discernimento vocazionale, in preparazione alla consacrazione o al matrimonio, oppure semplicemente come un anno per radicarsi nella fede. La scuola non ha finanziamenti: il sistema è quello delle «adozioni». Ogni studente costa circa 550 euro al mese: ai giovani che si iscrivono viene chiesto di trovare uno o più «padrini» che sostengano la sua iscrizione, anche con piccole cifre. Per iscriversi, o per chiedere informazioni, si può telefonare al numero 338.9506329, scrivere all’indirizzo e-mail info@scuoladievangelizzazione.it o visitare il sito www.scuoladievangelizzazione.it

A giugno un incontro  con il fondatore Sabato 9 e domenica 10 giugno padre Daniel Ange sarà alla casa di Mucciano, in Mugello, per un ritiro su Eucarestia e Missione in preparazione alla Scuola di Evangelizzazione. Sono invitati in special modo i giovani fra i 18 e 30 anni interessati a conoscere meglio l’esperienza della Scuola.