Vita Chiesa

Un pezzo di Russia da 100 anni a Firenze

di Claudio TurriniForse molti fiorentini non lo sanno nemmeno, ma tra i tesori d’arte e di fede del capoluogo toscano c’è anche una chiesa ortodossa russa, la più antica d’Italia (dove ne esistono solo tre) e anche la più bella. Addirittura «la più bella di tutta l’Eparchia» (cioè dell’Europa Occidentale), come ebbe a scrivere nelle sue memorie di viaggio il metropolita Evlogij, fondatore dell’Arcivescovado delle chiese ortodosse russe dell’Europa Occidentale, che nel 1924 venne a Firenze per visitarla. Le sue cinque cupole svettano nel cielo a pochi passi dalla famigerata «ovonda», ma non sono visibili dal vicino viale Lavagnini. Solo risalendo il Mugnone, lungo viale Milton, sbuca improvvisa, sulla destra, tra gli eleganti palazzi di fine ‘800.

Eppure la storia di questa chiesa, che il 9 novembre festeggia il secolo di vita è profondamente legata alla città. Non solo perché nell’Ottocento la comunità russa che viveva a Firenze era numerosa e importante (basti pensare alla famiglia Demidoff), tanto da giustificare presso il Santo Sinodo la costruzione di questo primo edificio sacro in Italia. Non solo perché alla sua costruzione collaborarono mirabilmente maestranze italiane e russe, sotto la guida dell’architetto Michail Preobrazenskij. Ma anche per le motivazioni più profonde che animarono padre Vladimir Levitskij a superare tenacemente le tante difficoltà sorte fin dall’inizio dell’impresa, nel 1880. «Qui a Firenze – scrisse in una lettera – l’Ortodossia ha subito una grave offesa con la famigerata Unione di Firenze: una maestosa chiesa russa sarebbe la migliore espiazione dell’involontario peccato commesso in questa città». E per questo padre Levitskij volle che le pregevoli decorazioni interne rappresentassero l’Ortodossia nella cattolica Italia e tra le immagini vi fece dipingere il Santo Patriarca Fozio e San Marco di Efeso, unico dei pastori orientali a non firmare l’Unione di Firenze nel 1439.

Alla consacrazione della chiesa superiore, dedicata al Natale di Cristo, (quella inferiore dedicata a San Nicola Taumaturgo era stata consacrata il 22 ottobre 1902) presero parte molti membri del clero russo giunti appositamente da Roma e da Nizza, l’ambasciatore russo e anche un intero drappello di marinai della corrazzata «Osljabja» che si trovava nel porto della Spezia. C’erano anche rappresentanti delle Chiese protestanti, ma non di quella cattolica.

Ad un secolo di distanza certe diffidenze sono cadute. La chiesa di via Leone X è diventata un appuntamento fisso della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e sabato mattina alla Divina Liturgia celebrata dall’arcivescovo Gabriele assisterà anche il card. Ennio Antonelli. E lo stesso Padre Gheorgij Blatinskij, al quale dal 1997 è affidata la piccola comunità (un centinaio di persone, principalmente russe, ma anche greche, eritree o bulgare) sottolinea i buoni rapporti che oggi ci sono, oltre che con le gerarchie, anche con alcune parrocchie cattoliche.

Le celebrazioniLe celebrazioni per il centenario della chiesa russo-ortodossa di Firenze si aprono la mattina di giovedì 6 novembre in Palazzo Vecchio, con interventi della autorità religiose e civili e la proiezione di un cortometraggio inedito della cerimonia di consacrazione della chiesa, tenutasi l’8 novembre 1903. Nel pomeriggio di giovedì e nella mattina di venerdì 7 novembre, convegno internazionale di studi al Gabinetto Viessieux (Palazzo Strozzi, Firenze), con esperti italiani e russi sia sugli aspetti storici e artistici dell’edificio che sulla storia della comunità russa fiorentina e più in generale italiana. Alle 16,30 di venerdì 7, presso la chiesa, inaugurazione della mostra «I tesori della chiesa ortodossa russa di Firenze», che rimarrà aperta dall’11 novembre al 14 dicembre (martedì-venerdì 15-18; sabato 10-13); alle 18, veglia notturna. Sabato 8 novembre, alle 10, Divina liturgia pontificale presieduta da Gabriele, Arcivescovo delle Chiese Ortodosse Russe in Europa Occidentale ed Esarca del Patriarcato Ecumenico.

Domenica 14 dicembre, alle 17, Concerto di musica liturgica del coro della chiesa, diretto da Aleksandr Prodan.