Vita Chiesa
Un pezzo di Russia da 100 anni a Firenze
Eppure la storia di questa chiesa, che il 9 novembre festeggia il secolo di vita è profondamente legata alla città. Non solo perché nell’Ottocento la comunità russa che viveva a Firenze era numerosa e importante (basti pensare alla famiglia Demidoff), tanto da giustificare presso il Santo Sinodo la costruzione di questo primo edificio sacro in Italia. Non solo perché alla sua costruzione collaborarono mirabilmente maestranze italiane e russe, sotto la guida dell’architetto Michail Preobrazenskij. Ma anche per le motivazioni più profonde che animarono padre Vladimir Levitskij a superare tenacemente le tante difficoltà sorte fin dall’inizio dell’impresa, nel 1880. «Qui a Firenze scrisse in una lettera l’Ortodossia ha subito una grave offesa con la famigerata Unione di Firenze: una maestosa chiesa russa sarebbe la migliore espiazione dell’involontario peccato commesso in questa città». E per questo padre Levitskij volle che le pregevoli decorazioni interne rappresentassero l’Ortodossia nella cattolica Italia e tra le immagini vi fece dipingere il Santo Patriarca Fozio e San Marco di Efeso, unico dei pastori orientali a non firmare l’Unione di Firenze nel 1439.
Alla consacrazione della chiesa superiore, dedicata al Natale di Cristo, (quella inferiore dedicata a San Nicola Taumaturgo era stata consacrata il 22 ottobre 1902) presero parte molti membri del clero russo giunti appositamente da Roma e da Nizza, l’ambasciatore russo e anche un intero drappello di marinai della corrazzata «Osljabja» che si trovava nel porto della Spezia. C’erano anche rappresentanti delle Chiese protestanti, ma non di quella cattolica.
Ad un secolo di distanza certe diffidenze sono cadute. La chiesa di via Leone X è diventata un appuntamento fisso della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e sabato mattina alla Divina Liturgia celebrata dall’arcivescovo Gabriele assisterà anche il card. Ennio Antonelli. E lo stesso Padre Gheorgij Blatinskij, al quale dal 1997 è affidata la piccola comunità (un centinaio di persone, principalmente russe, ma anche greche, eritree o bulgare) sottolinea i buoni rapporti che oggi ci sono, oltre che con le gerarchie, anche con alcune parrocchie cattoliche.
Domenica 14 dicembre, alle 17, Concerto di musica liturgica del coro della chiesa, diretto da Aleksandr Prodan.