Vita Chiesa
VERONA 2006: ORNAGHI (UNIVERSITÀ CATTOLICA), «UNA CULTURA INTRINSECAMENTE SPERANTE»
“La speranza, per le odierne società e per le parti che le compongono, è la trama stessa del futuro verso cui tendere”; per questo “se alla cultura si deve chiedere di saper afferrare, interpretare e orientare ciò che è essenziale nel presente, al tempo stesso è anche necessario chiederle che essa definisca e alimenti” le “visioni indispensabili per costruire il futuro”. Ad affermarlo Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, intervenuto stamani, al IV Convegno ecclesiale di Verona, sulle prospettive culturali della speranza. “La cultura – ha proseguito Ornaghi – non può dunque che essere una cultura intrinsecamente sperante” per “tradurre la speranza in pratiche di vita il più possibile piene e appaganti”. Quale, allora, il compito dei cristiani? “Non siamo all’anno zero” afferma il relatore, citando la successione dei decennali Convegni ecclesiali e, in particolare, il progetto culturale della Chiesa italiana che “ci ha obbligati a guardare avanti” e “a dimostrare che la ragione è base e orizzonte di una cultura viva”, capace “di cogliere l’essenziale”. Tre, per il rettore della Cattolica, le principali “priorità che oggi dovrebbero guidare la testimonianza culturale del credente dentro la società italiana ed europea: la scienza, la politica e l’educazione”.