Vita Chiesa

VERONA 2006: SABATINI, «LA FRAGILITÀ VA VISSUTA COME DONO»

La fragilità va vissuta come “dono”: “Potrà non toccare a noi la risposta necessaria quando si incontra qualcuno sofferente ma tocca a noi l’ascolto, la vicinanza ma anche l’offrire speranza a chi la chiede”. Lo ha detto Augusto Sabatini, presidente vicario del tribunale dei Minori di Reggio Calabria introducendo la “fragilità”, uno dei cinque ambiti del Convegno ecclesiale in corso a Verona. Per Sabatini “la fragilità è qualcosa che di per se non si caratterizza né come problema né come risorsa” ma come uno stato o “un limite della materia e degli organismi viventi”. “Gli uomini soffrono, si ammalano, muoiono: per molti anni della propria vita – ha detto Sabatini – l’esistenza di tanti è una scommessa, esposta a rilevanti precarietà, senza sicurezze di benessere e di sopravvivenza. Molti lottano per la sopravvivenza ma anche i ricchi hanno perso la speranza nel futuro”. La fragilità è quindi “una delle grandi aree dell’esperienza personale e sociale” verso cui sono “chiamati i cristiani, sia singolarmente che come comunità”. La fragilità – ha aggiunto – va quindi vista come “risorsa” che richiede “la testimonianza” dei cristiani affinché agiscano “con rinnovato alimento e maggiore efficacia, con coraggio e fedele perseveranza ma soprattutto con profonda e sincera umiltà”. Sir