Vita Chiesa

VERONA 2006; SINTESI AMBITO CITTADINANZA: «UNA GRANDE PASSIONE PER LA POLITICA»

Formazione, attenzione agli ultimi, agli immigrati e ai giovani, ma anche “una grande passione per la politica” per “colmare un vuoto grave tra fede e vita”. Sono i principali punti che emergono dalla sintesi dell’ambito “cittadinanza” presentata oggi nel corso dell’ultima giornata di lavoro del IV Convegno ecclesiale nazionale. Vere e proprie richieste che i delegati delle 226 diocesi rivolgono alla Chiesa italiana invitata a “proseguire il confronto anche dopo Verona e a coinvolgere quanto più possibile le Comunità ecclesiali locali”. La domanda di formazione, come emerge dalla sintesi, si presenta come “desiderio di approfondimento di temi come pace, globalizzazione, governance, solidarietà” da coniugare con la Dottrina sociale della Chiesa”. Per i giovani “vanno pensate occasioni di tirocinio cristiano alla cittadinanza necessariamente diverse ma non meno efficaci di quelle cui attinsero le generazioni del passato”. Dalla sintesi, redatta dal sociologo Luca Diotallevi, emerge un richiamo “all’attenzione agli ultimi e a una partnership al fianco delle loro battaglie civili” e soprattutto che i cattolici italiani hanno ancora una grande “passione per la politica”. Questa non mette in dubbio che il “luogo dell’unità dei cristiani è la Chiesa e non la politica”. La voglia di politica “appare animata da non trascurabile realismo”.

Su come attuare queste richieste i delegati offrono alcune proposte: innanzitutto “concentrare gli sforzi verso una pastorale più integrata” contrastando l’idea “di affidare le istanze della cittadinanza a un nuovo, ennesimo ufficio”; “qualificare tutte le istituzioni in grado di corrispondere alla urgente domanda di formazione come l’esperienza del Progetto culturale, le scuole di formazione sociopolitica, delle commissioni Iustitia et Pax” e a fianco di queste “si vogliono luoghi finalmente permanenti di discernimento comunitario, aperti a uomini e a donne, a giovani, costantemente e rigorosamente attenti ai processi e ai soggetti civili e ai segni dei tempi che possono custodire”. Sedi dove “i politici cattolici possono superare l’esperienza di solitudine e abbandono da parte della comunità che questi denunciano”. Luoghi “decisivi di questa integrazione pastorale” sono “le parrocchie e le diocesi, i consigli pastorali parrocchiali e i consigli pastorali diocesani”. Come a dire che “la responsabilità per la città deve essere portata al cuore delle celebrazione eucaristica. Parola ed Eucaristia devono essere il fondamento e l’alimento dell’impegno concreto del cristiano nella città”.Sir