Vita Chiesa

VERSO VERONA, CAMALDOLI: CARD. KASPER, CRISTIANI ED EBREI COLLABORINO PER LA FORMAZIONE DELLE COSCIENZE

“Fra ebrei e cristiani è passato il tempo dei soli incontri ufficiali e formali. Non ci bastavano più: adesso ci incontriamo come amici ed è una cosa diversa”. Amos Luzzatto, già presidente delle Comunità ebraiche italiane, ha salutato così il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, in apertura di un incontro che si è tenuto questa mattina al monastero di Camaldoli. L’iniziativa, promossa dalla diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro insieme al Progetto culturale della Cei e a Rondine-Cittadella della pace, si colloca nel programma delle “Piazze di maggio”, quarta tappa del percorso nazionale itinerante verso il Convegno ecclesiale di Verona (16-20 ottobre). “La riconciliazione fra ebrei e cristiani – ha affermato il card. Kasper – può essere di esempio per altri conflitti in questo mondo. Dice a tutti che la riconciliazione è possibile”. Sono due, per Luzzatto, i punti da sviluppare nel dialogo ebraico-cristiano: un linguaggio comune e obiettivi comuni. “Il dialogo non può essere fine a se stesso”, ha affermato. “Viviamo in un mondo pericoloso e difficile: il frutto del nostro dialogo è la capacità di affrontarlo insieme”. “La cosa più importante in cui possiamo collaborare – ha proseguito il card. Kasper – è la formazione delle coscienze. Un altro compito comune è dare testimonianza della nostra speranza. I valori del cristianesimo e dell’ebraismo sono molto simili, spesso sono gli stessi”. Sir

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