Vita Chiesa

VIA CRUCIS AL COLOSSEO: TRADIMENTI E CRISI NOZZE NEI TESTI SCRITTIA DA COPPIA DI SPOSI

(ASCA) – “Anche la famiglia, se vuol seguire Gesù, avrà le sue croci, ma con lo sguardo a Cristo, affronterà in modo diverso la vita”: sarà questo, secondo le anticipazioni diffuse oggi dalla Radio Vaticana, il messaggio che i coniugi Danilo e Anna Maria Zanzucchi, del Movimento dei Focolari, vogliono comunicare al mondo con le meditazioni scritte per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo presieduta da papa Benedetto XVI. La loro è una Via Crucis che lega le drammatiche esperienze della famiglia di oggi alla Passione di Cristo. Nelle 14 Stazioni, che saranno lette il 6 aprile, ci sarà la trasposizione dei problemi che vivono i coniugi: i tradimenti, le incomprensioni, gli aborti, le malattie, l’educazione dei figli. Ma c’é anche il monito a non restare indifferenti alle necessità del prossimo. “Ho contribuito anch’io al tuo dolore. Anche noi sposi e le nostre famiglie… Ogni volta che non ci siamo amati, quando ci siamo attribuiti la colpa l’uno all’altro, quando non ci siamo perdonati, quando non abbiamo ricominciato a volerci bene”: scrivono i due coniugi nella meditazione su Gesù che si carica della Croce. “Quante cadute nelle nostre famiglie. Quante separazioni, quanti tradimenti – sottolineano -. E poi i divorzi, gli aborti, gli abbandoni”. Da qui l’invocazione: “Gesù, aiutaci a capire cos’é l’amore, insegnaci a chiedere perdono”. Tra i peccati che indeboliscono l’uomo e che appesantiscono la Croce di Cristo, nelle meditazioni di quest’anno ci sono i cedimenti alle tentazioni del mondo, che spesso attraggono con “bagliori di soddisfazione”, c’é la mancanza di rispetto della dignità della persona, “che niente e nessuno dovrebbe violare” – uomo e donna che sia – nella propria intimità e nel proprio corpo. La settima Stazione – la Veronica che asciuga il volto di Gesù – è invece lo spunto per indurre a riconoscere il Cristo in ogni fratello, in ogni vita appena concepita e in chi è avanti negli anni. Nel testo delle meditazioni si legge più volte il richiamo alla coscienza di ciascuno per un impegno più forte dinanzi al male e alle ingiustizie, a non chiudere gli occhi e a non restare indifferenti di fronte alle necessità dell’altro per stanchezza, incoscienza, egoismo o timore. E non dimenticano, Danilo e Anna Maria Zanzucchi, che accanto alla Via Crucis di Cristo c’è quella dei martiri d’oggi, di quelli che soffrono prove perché la Chiesa è ancora perseguitata. Alle famiglie poi è rivolto l’invito a non lasciarsi anestetizzare dal benessere, a non cercare soltanto ciò che si desidera o appaga. Infine, l’insegnamento supremo di Gesù: il dono della propria vita per amore. Un insegnamento che tante madri hanno imitato quando nel parto hanno affrontato “la morte pur di dare alla luce il loro figlio”, e molti altri hanno seguito scartando la vendetta di fronte alla guerra o al terrorismo. E nell’ultima stazione si apre al cristiano la porta della speranza: Gesù è morto, ma è risorto, “vive per sempre e ci accompagna … nel nostro viaggio terreno, tra gioie e tribolazioni”.