Vita Chiesa

VITA RELIGIOSA: 230 SUPERIORI DI ORDINI MASCHILI IN ASSEMBLEA A ROMA SULLA FEDELTÀ VOCAZIONALE

“Affrontare le sfide antropologiche alla vita consacrata, individuando alcuni itinerari formativi che possano aiutare i consacrati a vivere in pienezza la loro vocazione”: con queste parole don Francesco Cereda, primo relatore alla 67ma assemblea semestrale dell’Unione Superiori Generali (Usg), ha sintetizzato questa mattina a Roma il senso di questo incontro che vede riuniti al “Salesianum” i superiori generali di 230 congregazioni e ordini religiosi maschili di ogni parte del mondo.

L’assemblea, che ha per tema la “fedeltà vocazionale”, fa seguito a quella del novembre scorso, quando si parlò soprattutto delle cause di abbandono della vita consacrata. I superiori si occuperanno invece, fino al 27 maggio, delle ragioni di fondo che possono prevenire gli abbandoni. A questo proposito, il presidente dell’Usg, fr. Alvaro Rodriguez Echeverria, ha detto che se i religiosi “non sono capaci di centrare la vita sull’essenziale, riSchiano di costruire sulla sabbia”. E il rettore maggiore dei Salesiani, don Pascual Chavez Villanueva, ha parlato della vita consacrata come “profezia antropologica nella post-modernità”. Analogamente a quanto avviene per gli impegni matrimoniali, oggi anche per i religiosi può apparire difficile – ha detto – “assumere un impegno definitivo, pronunciare un ‘per sempre’, rinunciare per principio ad ogni altra possibilità alternativa”. Sir