Vita Chiesa

Vatileaks 2: proseguito interrogatorio Vallejo, cominciato quello di Fittipaldi

Anche ieri era assente Gianluigi Nuzzi. Prima dell’inizio dell’udienza di ieri mattina – hanno riferito i giornalisti ammessi all’udienza durante il briefing – Francesca Immacolata Chaouqui è arrivata portando sotto braccio la sua tesi di laurea dell’anno 2005-2006 all’Università La Sapienza, dal titolo «La prova nel giudizio abbreviato», dedicata ai giudici Falcone e Borsellino. «Accusare di mafia me che vengo dalla Calabria è la peggior accusa che mi poteva fare», ha dichiarato a proposito di alcune affermazioni di Vallejo durante l’interrogatorio di ieri. All’inizio della mattinata, l’avvocato di Francesca Chaouqui ha reso noto che la donna dal 17 al 22 marzo dovrà essere ricoverata in ospedale, per motivi medici legati alla gravidanza: un’operazione di cerchiaggio uterino, ragione per cui non potrebbe essere presente alle prossime udienze già annunciate. Il presidente Giuseppe Dalla Torre allora ha risposto: «se presenta un certificato medico, certamente annulleremo le udienze». Per ora, ha annunciato comunque Dalla Torre, sono previste le seguenti udienze: venerdì prossimo alle 15.30, lunedì alle 10.30, martedì alle 15.30. Poi il 30 marzo alle 9.30, il 31 marzo 9.30 (mattina e pomeriggio), il 1° aprile alle 9.30 (mattina e pom) e sabato 2 aprile solo di mattina.

Confidenza con Bisignani e Paolo Berlusconi. Durante l’udienza di ieri di «Vatileaks 2», si sono approfonditi alcuni elementi emersi già ieri. Durante l’interrogatorio di monsignor Lucio Vallejo Balda – hanno riferito durante il briefing ieri sera in sala stampa vaticana i giornalisti ammessi al processo – quest’ultimo ha confermato di avere l’impressione di «una confidenza quasi familiare» di Francesca Chaouqui con Luigi Bisignani e Paolo Berlusconi. A proposito dei due pranzi a cui  è stato invitato dalla Chaouqui, monsignor Balda ha riferito che «nel pranzo con Bisignani l’argomento fondamentale dell’incontro era far credere a me e Nicola Maio che Francesca Chaouqui lavorasse per i servizi segreti, mentre nel pranzo con Paolo Berlusconi era mostrare la relazione estremamente familiare e intima di Francesca Chaouqui con la famiglia Berlusconi».

I rapporti con Nuzzi e Fittipaldi. Altro argomento ricorrente dell’interrogatorio di monsignor Vallejo Balda, le «minacce» ricevute: quelle ricevute da Francesca Chaouqui, ha risposto, erano «minacce dirette». A conferma di ciò, Balda ha citato un messaggio di whatsapp in cui la Chaouqui gli diceva: «Ti distruggerò davanti a tutti i giornali, sai che posso farlo». «Se questo non è una minaccia concreta…» è stato il commento di Vallejo, che ha precisato di aver ricevuto «minacce dirette da Francesca  Chaouqui, non dai giornalisti». «Io non sono un uomo violento, ma sensibile sì quando soffro pressioni esterne», ha spiegato Vallejo: «Ho sentito da queste due persone che sapevano cose che non mi volevano dire e mi sentivo pressato a comportarmi bene, diciamo». Vallejo ha ribadito anche le distinzioni tra Nuzzi e Fittipaldi, sottolineando che quest’ultimo «non ritengo fosse così dentro alla struttura» del giro della Chaouqui, definito «molto pericoloso», mentre «da conversazioni con Nuzzi capivo che manteneva rapporti molto stretti con Francesca Chaouqui».

20 documenti scambiati, 271 messaggi, varie telefonate, 4-5 incontri. È lo «scambio di informazioni» tra monsignor Lucio Vallejo Balda ed Emanuele Fittipaldi, di cui ha parlato quest’ultimo durante il suo interrogatorio al processo «Vatileaks 2». «Come giornalista italiano sono vincolato a segreto professionale, rispondo solo perché Vallejo ha ammesso di essere stato una mia fonte», ha esordito Fittipaldi, spiegando al pm che  di questi 20 documenti scambiati ne ha usato solo uno, perché «gli altri 19 erano di pochissimo interesse giornalistico». «Se fossero stati di interesse pubblico li avrei pubblicati», ha proseguito, sostenendo che «compito del giornalista è pubblicare quello che le istituzioni non vogliono si pubblichi». I documenti in questione, citati in sette righe in tutto nel suo libro «Avarizia», sono una lettera sul cardinale Pell e un lettera dello Ior che accompagnava il bilancio pubblico. In altri scambi su whatsapp tra Fittipaldi e Vallejo si citano le cause dei santi e i soldi dell’Apsa. Il 4 luglio del 2015 Vallejo manda a Fittipaldi un whatsapp in cui dice: «Questo è il gruppo per cui lavora la nostra amica». «Lo so», risponde Fittipaldi. «E’ pericoloso», incalza Vallejo. «Lo so, anche Nuzzi ci lavora», risponde Fittipaldi, precisando però di non aver mai aperto il link relativo a questa conversazione, in cui tra l’altro Vallejo si diceva «preoccupato» per «i rapporti che Francesca Chaouqui aveva con Bisignani». «Quando si vuole tenere buona una fonte si asseconda la fonte», ha dichiarato Fittipaldi, precisando di aver lavorato al libro «Avarizia» dalla metà del 2014 e di scrivere «da moltissimo tempo libri sulle finanze del Vaticano». Vallejo e la Chaouqui li ha conosciuti durante «un famoso aperitivo» su una terrazza in Vaticano, «c’era anche il cardinale Versaldi», durante la doppia canonizzazione di Giovanni Paolo II e Paolo VI. Alla fine dell’udienza di ieri, alle 16.30 circa, Francesca Chaouqui è uscita piuttosto velocemente fuori dall’aula poco prima della fine dell’interrogatorio di Fittipaldi e subito sono arrivati dei medici e un’ambulanza. La Chaouqui, incinta al settimo mese di gravidanza, è rientrata per l’ultimo scorcio dell’udienza. I medici le hanno chiesto certificati medici e  cartelle cliniche: «Loro volevano ricoverarmi ma io non ho voluto, volevo rimanere, ascoltare e difendermi», ha spiegato l’imputata. L’udienza è stata aggiornata a venerdì 15.30, a meno che «non intervengano impedimenti».