Vita Chiesa

Veglia Cei Sinodo: card. Bagnasco al Papa, «spenderci per la gente»

“Avvertiamo nel nostro cuore – ha proseguito il cardinale – il peso dell’incertezza e del disagio che attanagliano soprattutto i giovani, ritardando la realizzazione di progetti di vita; siamo testimoni della frammentazione che indebolisce i legami tra le persone, umilia la vita nascente ed emargina gli anziani, con il risultato d’impoverire il tessuto dell’intera società”. “Non vogliamo né possiamo rassegnarci a tutto ciò”, ha assicurato il cardinale a nome della Chiesa italiana: “Rinnoviamo, piuttosto, la responsabilità del nostro servizio, che ci chiama a promuovere e far brillare la grandezza e la verità della vocazione umana e del Vangelo del matrimonio e della famiglia”.

“Ci guida e ci sprona – ha proseguito il card. Bagnasco – un amore appassionato per l’uomo, approfondito alla luce dell’esperienza cristiana che, se non ci impedisce di riconoscerne le fragilità, ce ne fa ancora più gustare la dignità e la bellezza”. Di qui la “gratitudine a ogni uomo e a ogni donna che, in questo tempo complesso, si affidano con fiducia a un progetto di vita familiare”. “Con Lei vogliamo dire grazie al Signore per il tanto bene che c’è nelle famiglie – ha detto il presidente della Cei ringraziando il Papa per il suo ‘impegno instancabile’ – a partire dall’investimento educativo con cui i genitori reagiscono a una cultura che spesso produce non senso, appartenenza debole e disaffezione al bene comune”. “È una felice circostanza quella che ci vede pregare insieme con Lei questa sera, alla vigilia dei Sinodo dei vescovi”, le parole iniziali rivolte dal card. Bagnasco a Papa Francesco: “Il nostro abbraccio è ben più ampio di quello che raccoglie questa solenne piazza: coinvolge tante comunità parrocchiali e tante case, dove in questo momento ci si unisce con spirito orante e partecipe alla nostra celebrazione. È il segno dell’affetto della Chiesa italiana per il Successore di Pietro; nello stesso tempo, è l’espressione dell’attenzione condivisa per il tema sul quale i padri sinodali sono chiamati a confrontarsi”.