Vita Chiesa

Verso Pasqua: preghiera e carità

Celebrazioni, lettere pastorali, inviti al perdono e al digiuno, progetti di solidarietà. La Quaresima delle diocesi toscane si snoda tra preghiera e carità, riscoprendo antiche tradizioni o proponendo strade nuove per vivere fino in fondo questo «tempo forte».

A Pisa la Quaresima è iniziata con il pellegrinaggio diocesano dei giovani: ragazzi e ragazze dietro la croce, per le strade della città, per testimoniare la propria fede. «Cercate di non essere dei cristiani all’acqua di rose – ha detto loro l’arcivescovo Alessandro Plotti – ma dei cristiani convinti che sanno dire il proprio sì a Cristo».

Le diocesi di Prato e di Volterra si richiamano alla antica tradizione delle «stazioni quaresimali», incontri di preghiera che si svolgono nelle diverse zone pastorali. Diverse le modalità: processione, ascolto della Parola, celebrazione eucaristica. Ma uno solo è l’obiettivo, ossia quello di collegare le diverse iniziative della Quaresima in un cammino di preghiera comune, per far crescere il senso di comunione.

Il vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello Mario Meini ha scritto una lettera pastorale per spiegare il senso del digiuno cristiano: oggi, afferma, il digiuno sta tornando di moda ma il cristiano non digiuna per ordine del medico, dell’estetista o del dietologo. Digiuna sull’esempio di Gesù, seguendo gli insegnamenti del profeta Isaia. Il vero digiuno allora, spiega il vescovo Meini, non è l’astinenza dal cibo ma «il digiuno dal peccato»: eliminare dalla nostra vita gesti, atteggiamenti, comportamenti contrari al Vangelo. La rinuncia a «qualcosa», in questo senso, è importante ma è solo un segno, una palestra che rafforza la nostra volontà.

È la riconciliazione invece il tema della lettera pastorale che il vescovo Luciano Giovannetti ha inviato alla diocesi di Fiesole. Una lettera che guarda alle grandi e piccole situazioni di conflitto presenti nel mondo: conflitto con Dio, con se stessi, con gli altri, fino ai grandi conflitti planetari. Tutti hanno una radice comune: l’individualismo, l’indifferenza, la chiusura. E per tutti, l’unica soluzione è la via della riconciliazione, una via che conduce al perdono e alla pace. Solo seguendo questo cammino, scrive Giovannetti, i cristiani potranno essere lievito per una serena convivenza tra le persone.

Ma la Quaresima è, per tradizione, anche tempo di carità: tutte le diocesi hanno presentato progetti su cui richiamano l’attenzione e la generosità dei fedeli. Guarda lontano, ad esempio, la diocesi di Massa Marittima-Piombino dove il centro missionario propone tre iniziative: una casa per bambini abbandonati in Congo, un progetto di lotta all’Aids a N’Djamena, in Ciad, e adozioni a distanza a Timor Est. A Firenze invece la Caritas sostiene il «Progetto malati» per offrire accoglienza a stranieri, soprattutto bambini, che vengono in Toscana per ricevere cure salvavita che non potrebbero avere nel loro paese. Si tratta di un’ospitalità che può durare alcune settimane o qualche mese, a seconda delle terapie necessarie, e che si svolge in collaborazione con la Regione Toscana e con alcuni ospedali, che offrono le cure grazie a specifici progetti di cooperazione internazionale.