Vita Chiesa

Vescovi e Regione, insieme per la pace

di Andrea FagioliLa guerra divide, ma può anche unire. Succede così che Regione Toscana e Conferenza episcopale si trovino in sintonia come non mai sul «no» alla guerra in Iraq e alle altre forme di violenza, dalle dittature al terrorismo, e sul «sì» a tenere alta l’attenzione sugli altri conflitti che insaguinano il mondo, a partire da quello israelo-palestinese senza la cui soluzione «non è possibile costruire una pace stabile in tutto il Medio Oriente». Sintonia anche sugli aiuti umanitari e sull’accoglienza dei profughi. I vescovi toscani e il presidente della Giunta regionale hanno affrontato il tema della pace all’Eremo di Lecceto, in occasione della firma di due protocolli d’intesa sui beni culturali e sull’assistenza religiosa negli ospedali.Per Claudio Martini si è trattato della seconda visita ufficiale alla Conferenza episcopale toscana da quando, tre anni fa, è stato eletto alla guida della Regione. Nell’occasione ha detto di apprezzare «l’impegno, la forza e la coerenza con cui tutta la Chiesa sta promuovendo la pace», aggiungendo di condividere l’affermazione dell’arcivescovo di Pisa, Alessandro Plotti, presidente della Cet, a giudizio del quale in Toscana stiamo assistendo ad una «detestazione della guerra» e che quindi bisogna concretizzare questa sensibilità invitando tutti a mantenere viva la «passione» manifestata in queste settimane.

All’incontro di Lecceto, con i vescovi quasi al gran completo, hanno partecipato anche il vicepresidente della Regione e assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva, il consigliere per la pace, la cooperazione e i diritti umani, Massimo Toschi, e il capo di gabinetto del presidente della Regione, Antonio Cirri.

Nel breve scambio di opinioni tra i vescovi e Martini è emersa anche la necessità di coniugare la pace con la giustizia. «Dobbiamo fare opere di giustizia», ha detto il vescovo di Fiesole, Luciano Giovannetti, ricordando anche il forte impegno delle diocesi toscane per la Terra Santa. «Ma quando si parla di giustizia – ha aggiunto Giovannetti riferendosi ad un passaggio dell’intervento di Passaleva – è fondamentale il discorso del lavoro, della casa e della sanità. Le cose dovute sono infatti opere di giustizia».

Forte il richiamo al valore della famiglia e alle indispensabili politiche familiari per combattere la denatalità fatto soprattutto dal vescovo di Volterra, Mansueto Bianchi, mentre il titolare di Livorno, Diego Coletti, ha chiesto un sforzo educativo e formativo a proposito della qualità del lavoro collegato al problema della scuola.

Gastone Simoni, vescovo di Prato e delegato per la postorale sociale, ha sottolineato il valore, ma anche il limite della politica parlando di debolezza dell’Europa in quanto a «ideali spirituali».

Da registrare, infine, la denuncia del vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, Mario Meini, a proposito delle voci che circolano sull’uso del porto di Talamone per il trasporto, più o meno lecito, delle armi da guerra.

Al termine dell’incontro, vescovi e presidente della Regione si sono dati appuntamento, secondo il suggerimento di Plotti, ad un «tavolo dove ritrovarsi e ordinare al meglio gli aiuti umanitari». «La scelta giusta in tempi di guerra è mettersi dalla parte delle vittime civili», ha ribadito Martini dichiarandosi disponibile a lavorare insieme con le diocesi utilizzando soprattutto il canale della Caritas e delle altre organizzazioni umanitarie operanti in Iraq.Insieme, vescovi e Regione, invitano a trasformare i «sentimenti in concreti interventi di emergenza e in progetti di solidarietà». Questi i numeri di c/c postale e bancario delle associazioni umanitarie che operano in Iraq e che sono state indicate congiuntamente da Regione e Conferenza episcopale toscana al termine dell’incontro di Lecceto. 1) La Caritas di Baghdad* c/c postale n. 347013 – specificando sulla causale: «Iraq»;c/c bancario n. 5000X34 – Abi 05696 – Cab 03202 – Banca Popolare di Sondrio, Agenzia Roma 2. 2) L’ospedale di Emergency nel Nord Iraq* c/c bancario n. 786213 – Abi 5387 – Cab 01600 – Banca Popolare Emila Romagna – Agenzia di Milano – specificando sulla causale: «Strutture di Erbil in Iraq». 3) Il presidio sanitario «Medici senza frontiere» a Baghdad* c/c bancario n. 115000 – Abi 05018 – Cab 12100 – Banca Popolare Etica – Padova, Piazzetta Forzatè – Specificare nella causale: «Iraq». 4) Un ponte per – Ics* c/c bancario n. 14426 – Abi 05018 – Cab 12100 – Banca Popolare Etica – specificando sulla causale: «Iraq».

Il comunicato congiunto

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