Toscana
Elezioni politiche, guida al voto

Che questa legge elettorale (n. 270 del 21 dicembre 2005) sia proprio una «porcata» (da cui il nomignolo affibbiatole da Giovanni Sartori «porcellum»), lo si vede anche guardando le schede elettorali. Nessun nome, solo simboli di partiti in un ordine estratto a sorte. Difficile anche capire quali siano le coalizioni (in quel caso non c’è spazio tra i simboli). E il rischio forte di farsi annullare la scheda andando a invadere con la croce il simbolo accanto. Tra l’altro venne presentata come una spinta forte alla semplificazione del quadro politico e invece ci ritroviamo – in Toscana – con 19 partiti alla Camera e 16 al Senato.
Va detto subito che molte di queste sigle non entreranno in Parlamento, specie per chi corre da solo. Al Senato, ad esempio, le coalizioni devono superare – su base regionale – il 20%. È il motivo per cui ce ne sono solo due: quella di centrosinistra di Bersani (tre simboli: Centro democratico, Pd, Sel) e quella di centrodestra di Berlusconi (cinque simboli: La Destra, Moderati in rivoluzione, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Pdl). All’interno delle coalizioni la soglia di sbarramento è il 3% e qualcuno di questi partiti potrebbe non farcela, ma il voto in quel caso non andrebbe «perso», andando alla coalizione.
Chi corre da solo deve superare l’8%, una soglia molto alta che probabilmente raggiungeranno solo la lista Monti (al Senato Udc e Fli confluiscono in questa lista) e quella di Beppe Grillo (Movimento 5 stelle). In qualche regione può farcela «Rivoluzione civile» di Ingroia. Tutte le altre – stando ai sondaggi preelettorali – dovrebbero rimanere fuori dal Senato.
Più complessa la situazione alla Camera, la cui ripartizione avviene su base nazionale. Qui le coalizioni – che devono superare il 10% – sono tre. Oltre al centrosinistra con gli stessi tre partiti (e nello stesso ordine), troviamo il centrodestra con i suoi cinque simboli (ma qui l’ordine è: Fratelli d’Italia, Pdl, Lega Nord, la Destra e Mir) e la colazione che sostiene Monti (tre simboli: Futuro e Libertà, Udc e Scelta civica per Monti).
All’interno delle coalizioni la soglia è del 2% con possibilità di recupero anche del primo partito sotto la soglia, quindi potrebbero farcela tutti. Chi corre da solo deve invece ottenere il 4%. Nessun problema per il Movimento 5 stelle e probabilmente anche per Rivoluzione civile di Ingroia. Tutti gli altri sono a rischio, anche «Fare per fermare il declino» di Oscar Giannino.
Completano il quadro due formazioni di estrema destra come Forza Nuova e Casapound, i radicali di Amnistia, giustizia e libertà, il Partito comunista dei lavoratori e la formazione guidata da Magdi Cristiano Allam «Io amo l’Italia».