Toscana
Medici Firenze: “Cambio di stagione, in aumento del 30% visite per raffreddori e tracheiti”
I consigli della vicepresidente dell’Ordine Alti: “Vestirsi a strati, evitare luoghi affollati, non usare antibiotici ma soltanto dei farmaci sintomatici”
“Negli ambulatori di medicina generale, durante i cambi di stagione, circa un 30% delle visite è dovuto a forme di raffreddamento delle vie respiratorie alte, che hanno una bassa gravità clinica ma che sono estremamente fastidiose”.
A dirlo è la dottoressa Elisabetta Alti, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, che fornisce utili consigli in vista del cambio di stagione.
“Il modo migliore per cercare di prevenire le forme respiratorie, dovute al cambio di stagione con l’arrivo dell’aria più fredda, è il classico consiglio della nonna: quello, ossia, di vestirsi a strati. Portarsi dietro sempre qualcosa per coprirsi in particolare nelle prime ore del giorno e la sera. Vestirsi, insomma, in maniera tale da potersi coprire e scoprire comodamente, in caso di caldo residuo e sole nelle ore di punta del giorno – consiglia la dottoressa Alti -. Evitare, poi, luoghi molto affollati. Le patologie respiratorie alte, quindi raffreddori e laringotracheiti, si trasmettono non soltanto stando vicino alle persone ma anche toccando oggetti che sono stati contaminati. Sempre consigliabile, dunque, lavarsi bene le mani”.
“Tenere poi l’alimentazione sotto controllo – aggiunge Elisabetta Alti -. Con i primi freddi siamo portati a mangiare alimenti un po’ più grassi o anche a bere più bevande alcoliche, rispetto alla stagione estiva. Dobbiamo, invece, cercare di limitarci e cambiare con moderazione la nostra dieta, perché ai cambi di stagione è frequente il riacutizzarsi di patologie quali il reflusso gastroesofageo dovuto a stravizi alimentari”.
“Per curare le patologie da raffreddamento non servono gli antibiotici ma basta assumere dei sintomatici, prodotti da banco in farmacia o, comunque, nelle parafarmacie. Idratarsi molto e rivolgersi al medico nel caso in cui compaia febbre, oppure se ci siano delle altre patologie che impongano un controllo” aggiunge la vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Firenze.