Papa Francesco
Papa: Gaza, “è troppo”. I consigli sul voto in Usa
Le risposte ai giornalisti nel volo di ritorno dal viaggio in Asia: "Ambedue sono contro la vita, sia quello che butta via i migranti sia quello che uccide i bambini"
“Tutti i giorni chiamo a Gaza, tutti i giorni, la parrocchia di Gaza. Lì dentro, nella parrocchia e nel collegio, ci sono 600 persone: cristiani e musulmani, ma vivono come fratelli. Mi raccontano cose brutte, cose difficili. Io non posso qualificare se questa azione di guerra è troppo sanguinaria o no, ma per favore, quando si vedono i corpi di bambini uccisi, quando si vede che presumendo che ci siano lì alcuni dei guerriglieri, si bombarda una scuola: è brutto questo, è brutto! A volte si dice che è una guerra difensiva o no, ma alcune volte credo che sia una guerra troppo, troppo… E – mi scuso di dire questo – ma non trovo che si facciano i passi per fare la pace”. Così ha risposto papa Francesco a una delle domande incontrando i giornalisti sul volo di ritorno dal viaggio in Asia. Secondo il Papa “è più importante la fratellanza che l’uccisione del fratello. Fratellanza, darsi la mano. Alla fine, chi vince la guerra troverà una grande sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, sempre, senza eccezioni. E questo non dobbiamo dimenticarlo. Per questo, tutto quello che si fa per la pace è importante. E inoltre voglio dire una cosa – questo è un po’ immischiarmi in politica ma voglio dirlo –: ringrazio tanto, tanto quello che fa il re della Giordania. È un uomo di pace e sta cercando di fare la pace, re Abdallah è un uomo bravo, buono”.
Al Papa è stato chiesto anche un consiglio per gli elettori cattolici in Usa, chiamati a scegliere fra un candidato che è favorevole all’interruzione della gravidanza, e un altro che vorrebbe deportare 11 milioni di migranti. Questa la risposta di papa Francesco: “Ambedue sono contro la vita, sia quello che butta via i migranti sia quello che uccide i bambini. Ambedue sono contro la vita. Non si può decidere, io non posso dire, non sono statunitense, non andrò a votare lì, ma sia chiaro: mandare via i migranti, non dare ai migranti capacità di lavorare, non dare ai migranti accoglienza è peccato, è grave. Nell’Antico Testamento c’è un ritornello: l’orfano, la vedova e lo straniero, cioè il migrante. Sono i tre che il popolo di Israele deve custodire. Chi non custodisce il migrante, manca, è un peccato, un peccato anche contro la vita di quella gente. Io sono stato a celebrare Messa alla frontiera, vicino alla diocesi di El Paso, e c’erano tante scarpe di migranti che sono finiti male, lì. Oggi c’è un flusso di migranti all’interno dell’America Centrale che tante volte vengono trattati come schiavi, perché si approfittano di questo. La migrazione è un diritto, un diritto che già nella Sacra Scrittura, nell’Antico Testamento c’era. Lo straniero, l’orfano e la vedova: non dimenticare questo. Questo è quello che io penso dei migranti. Poi, l’aborto. La scienza dice che al mese dal concepimento ci sono tutti gli organi di un essere umano, tutti. Fare un aborto è uccidere un essere umano. Ti piaccia la parola o non ti piaccia, ma è uccidere. Questo. La Chiesa non è chiusa perché non permette l’aborto: la Chiesa non permette l’aborto perché è uccidere, è un assassinio, è un assassinio. E su questo dobbiamo avere le cose chiare. Mandare via i migranti, non lasciarli sviluppare, non lasciare che abbiano la loro vita è una cosa brutta, è cattiveria. Mandare via un bambino dal seno della mamma è un assassinio, perché c’è vita. E in queste cose dobbiamo parlare chiaro. “No, ma, però…”. Niente “però”. Ambedue le cose sono chiare. L’orfano, lo straniero e la vedova: non dimenticare quello”. Per chi votare dunque, è stato chiesto, secondo la coscienza? “Nella morale politica – ha detto ancora il Papa – in genere si dice che non votare è brutto, non è buono: si deve votare. E si deve scegliere il male minore. Chi è il male minore, quella Signora o quel Signore? Non so, ognuno in coscienza pensi e faccia questo.