Drammatica la situazione della capitale Freetown colpita da inondazioni e frane: 3.000 persone hanno perso la casa e vivono in strada, nel fango. Si stimano oltre 600 morti, 109 i bambini che hanno perso la vita. Iacomini (Unicef): cifra potrebbe raddoppiare.
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L’Unicef è intervenuto in Sierra Leone vicino Freetown per valutare le necessità nelle due principali aree colpite dalla frana e dall’alluvione che ha causato almeno 400 morti e 600 dispersi, tra cui molti bambini. Anche l’agenzia Onu Wfp sta distribuendo assistenza alimentare a 7.500 persone. Telegramma del Papa.
Maria «ci aiuti ad essere santi, per incontrarci con lei, un giorno, in Paradiso»: è la preghiera di Papa Francesco, oggi all’Angelus in Piazza San Pietro, nella solennità dell’Assunta. Al termine dell'Angelus il Papa ha pregato per le «popolazioni che in tante parti del mondo soffrono a causa di calamità naturali, di tensioni sociali o di conflitti».
Dieci tonnellate di aiuti (alimenti, cuscini, coperte, prodotti per l’igiene personale, vestiti) sono giunti in questi giorni alla popolazione di Mocoa attraverso l’azione solidale della Chiesa colombiana e in particolare grazie alla Caritas. Lo afferma il vescovo di Mocoa, mons. Luis Albeiro Maldonado Monsalve.
La presidenza della Cei ha destinato 200mila euro, dai fondi dell’8xmille, per fornire assistenza alle popolazioni colpite dalle alluvioni che in questi giorni hanno flagellato il Perù.
«È la più grande calamità naturale dei tempi recenti accaduta in Colombia». Lo dice al Sir il direttore del Segretariato Caritas-Pastorale sociale della Chiesa colombiana, mons. Héctor Fabio Henao Gaviria, a proposito di quanto accaduto a Mocoa, nel dipartimento meridionale del Putumayo, dove la città è stata sepolta da una valanga di fango e detriti, provocata dallo straripamento dei tre fiumi che passano vicino alla zona.
(dall’inviato Sir a Carpi) – Il ricordo della «tragedia che ha colpito la Colombia», un appello per la pace nella Repubblica democratica del Congo, l’invito a cercare «soluzioni politiche» in Venezuela e Paraguay. Questo lo sguardo internazionale rivolto da Papa Francesco ieri prima della preghiera dell’Angelus in piazza Martiri, a Carpi, dove si trovava in visita pastorale.
Sono profondamente addolorato per la tragedia che ha colpito la Colombia, dove una gigantesca valanga di fango, causata da piogge torrenziali ha investito la città di Mocoa, provocando numerosi morti e feriti. Prego per le vittime e assicuro la mia e vostra vicinanza a quanti piangono la scomparsa dei propri cari, e ringrazio tutti coloro che si stanno adoperando per prestare soccorso.
Anche, non buone notizie continuano a giungere (notizie) di sanguinosi scontri armati nella regione del Kasai della Repubblica Democratica del Congo, scontri che stanno provocando vittime e sfollamenti e che colpiscono anche persone e proprietà della Chiesa: chiese, ospedali, scuole ...
Mentre continua l’emergenza alluvioni nella zona settentrionale e centrale del Perù (compresa la capitale Lima) e il bilancio delle vittime sale a 90 persone, i vescovi peruviani sono intervenuti con un nuovo appello al Paese. «Viviamo – scrivono – un periodo di sofferenza, preoccupazione e dolore, ma anche di solidarietà».
89 tonnellate di aiuti umanitari sono state inviate a 2.000 famiglie da Caritas Perù per soccorrere le popolazioni colpite dalle inondazioni degli ultimi giorni.