«Fuggivano dalla fame, dalla mancanza di acqua, dalla violenza e dalla guerra e li abbiamo fatti morire di freddo nel nostro Mare Mediterraneo». A parlare è monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, dopo la tragedia nel Mediterraneo con la morte, fino ad ora, di 29 migranti.
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Una nuova tragedia del Canale di Sicilia è costata la vita a 29 migranti che facevano parte di un gruppo di 105 persone soccorse nel Canale di Sicilia la notte scorsa.
Dimitris Avramopoulos, commissario europeo alle migrazioni e agli affari interni, commenta i fatti di questi giorni con le navi cariche di immigrati lasciate alla deriva nel Mediterraneo.
Sono giunti a Taranto 39 sopravvissuti al rogo della Norman Atlantic, tre di loro hanno ripretato ferite non gravi. Ieri sera altri 214 superstiti erano stati sbarcati al Porto di Brindisi.
È ancora giallo sul bilancio finale delle vittime dell'incendio divampato sul traghetto Norman Atlantic, partito domenica mattina dalla Grecia e diretto ad Ancona.
Otto morti accertati e 427 persone salvate tra i passeggeri e i membri dell'equipaggio del traghetto Norman Atlantic, colpito da un incendio al largo dalle coste greche sulla rotta tra Igoumenitsa e Ancona. Secondo i media greci ci sarebbero però anche 38 dispersi, notizia non confermata e al momento non confermabile dalle autorità italiane: è ancora «prematuro» indicare il numero dei dispersi, perchésono ancora in corso le verifiche, ha detto il ministro dei trasporti Maurizio Lupi in una conferenza stampa a palazzo Chigi.
Da mercoledì 12 novembre 2015 è possibile prenotare i collegamenti con la Sardegna e la Sicilia per la prossima stagione estiva 2015 e fino al 31 gennaio 2016, gestiti dalla compagna italiana «Tirrenia».
Entro la fine del 2015, con un piano articolato in quattro fasi, dovrà essere concluso il ripristino ambientale nella parte dell'isola del Giglio dove era naufragata la Costa Concordia. è questo l'esito dell'incontro che si è svolto a Palazzo Strozzi Sacrati tra il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (in qualità di coordinatore per le attività di recupero ambientale, nominato dal Governo a seguito della rimozione della Concordia dal Giglio), il sindaco Sergio Ortelli, i rappresentanti di Costa Crociere, i rappresentanti del Club degli Assicuratori e l'Osservatorio ambientale, curato dall'Università La Sapienza di Roma.
Frontiere (nazionali) e identità (europea), responsabilità (verso i cittadini Ue e verso chi cerca, da profugo, una vita dignitosa) e solidarietà (risposte comuni a problemi comuni), visione politica e progetti fattibili: è questa la via maestra per affrontare l'intera e vasta gamma delle sfide che l'Europa ha di fronte, migrazioni comprese.
Tutti hanno ragione e probabilmente nessuno ha torto. Ma intanto nel Mediterraneo si continua a morire, mentre proseguono gli sbarchi sulle coste italiane. La diatriba che ha visto ancora una volta protagonisti nei giorni scorsi il Governo italiano e la Commissione Ue pone un problema reale: a chi spetta tendere la mano ai migranti provenienti dal nord Africa? Chi si deve far carico dei costi delle operazioni di salvataggio e della successiva accoglienza?