Dalla ricerca sui servizi di riduzione del danno (Rdd) dedicati a chi fa uso di droghe (152 in Italia), presentata oggi a Roma da Cnca, Cica e Arcigay, emerge che tra il 1° gennaio il 31 dicembre 2017, i contatti totali (forniti da 122 servizi) ammontano a 381.931. Quanto, invece, alle persone entrate in contatto con i servizi, sono state in totale 33.284 (dati forniti da 116 servizi).
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«È ormai di urgenza improrogabile che i minori e tutte le persone presenti a bordo possano toccare terra nel più vicino porto sicuro e non restare ostaggio di dispute politiche alle quali, siamo certi converrà, il rispetto degli esseri umani e dei loro basilari diritti va sempre anteposto». Questo il messaggio contenuto nella lettera inviata oggi al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, da oltre 50 organizzazioni e associazioni a diverso titolo impegnate per i diritti dei minori.
Sugli arresti domiciliari a Mimmo Lucano è intervenuto mons. Bregantini che per 14 anni è stato vescovo di Locri-Gerace, esprimendo solidarietà al primo cittadino di Riace. Anche don Zappolini (Cnca) invita a non fare speculazioni sulla vicenda.
«Dite che il mondo è in guerra»: nasce da questo invito di Papa Francesco, il 6 maggio 2017, durante l'udienza alle Scuole per la pace, la risposta corale che scandirà i passi dell'edizione 2018 della Marcia Perugi-Assisi della pace e della fraternità che quest'anno si svolgerà domenica 7 ottobre.
«Finito il tempo delle ideologie, si usano i corpi di esseri umani per conquistare il consenso e trattare con altri soggetti politici e istituzionali» così, in una nota di commento alla vicenda della nave Diciotti, don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca).
«La circolare del ministero dell'Interno che invita, di fatto, le autorità preposte a ridurre le concessioni della protezione umanitaria alle persone straniere che ne fanno richiesta è un atto grave»: lo dichiara oggi don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca).
«Piccoli passi positivi sono stati fatti da quando cinque anni fa è nata la campagna 'Mettiamoci in gioco', ma non basta». La denuncia è del presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, per il quale la priorità dello Stato non può essere «tirare più soldi possibile», ma «salvaguardare la salute della gente». Per le prossime elezioni si chiederà ai candidati di prendere degli impegni per il contrasto all'azzardo.
Le mafie investono in modo sempre più massiccio e capillare nel settore dell’azzardo, che permette di riciclare enormi quantità di denaro sporco, fare affari e rinforzare la propria presenza sui territori. È questo il dato più rilevante del dossier «Gioco sporco, sporco gioco. L’azzardo secondo le mafie», promosso dal Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) e presentato oggi a Roma.
Gruppo Abele, Libera, Cnca e Rete della conoscenza hanno presentato oggi a Roma la rete «Numeri Pari», nata per contrastare la disparità e la disuguaglianza sociale. Gli interventi di Don Ciotti, don Zappolini e di Grosso (Gruppo Abele).
Il Coordinamento nazionale Comunità di accoglienza (Cnca) esprime la propria ferma contrarietà all’istituzione di hotspot in mare per i migranti.