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Una realtà educativa importante e indispensabile per la società toscana, frequentata da un bambino su cinque in età 3-6 anni, e che dà lavoro a 3.700 persone, ma che sta soffrendo gli effetti della crisi economica e demografica. Sono le scuole materne paritarie aderenti a Fism Toscana, che sabato 15 novembre terranno la loro assemblea regionale al Convitto della Calza di Firenze.

Buone notizie per i genitori dei bambini che frequentano le scuole dell'infanzia paritarie in Toscana. La Regione ha infatti sbloccato i fondi (1,5 milioni di euro) per l'anno scolastico 2013/14: il buono scuola verrà erogato nelle prossime settimane, e consentirà a 3.860 famiglie (sulle 5.084 che avevano fatto domanda) di avere un aiuto per il pagamento della retta.

«Il sostegno economico è elemento irrinunciabile della parità», ma «l'intervento medio annuo dello Stato nel 2013 per alunno della scuola dell'infanzia paritaria è stato di 420 euro», anche se questa scuola fa risparmiare ogni anno allo Stato 4 miliardi. Ad affermarlo è Luigi Morgano, segretario nazionale uscente della Federazione italiana scuole materne (Fism), intervenuto questo pomeriggio a Roma all'XI Congresso nazionale «1974 - 2014. Bilanci, orizzonti, prospettive» (fino al 21 giugno).

«Le scuole paritarie e il modello toscano». È stato il tema al centro del convegno organizzato dalla Fism Toscana oggi a Firenze, durante il quale è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’associazione dei Comuni toscani (Anci Toscana) e Fism (Federazione italiana scuole materne).

Oltre cinquemila domande. Questo il risultato del bando destinato dalla Regione alle famiglie che non ce la fanno a pagare la retta delle scuole materne paritarie. «Un numero davvero rilevante» secondo il presidente delle scuole materne cattoliche toscane, la Fism, Leonardo Alessi. Il contributo totale, stanziato dalla Regione, è di 1 milioone e mezzo di euro. Facendo la divisione, ad ogni famiglia che ha fatto richiesta, toccherà in media circa 300 euro per l’anno in corso. Ma a ripartire il contributo toccherà ai Comuni che hanno partecipato al bando.