«È ormai di urgenza improrogabile che i minori e tutte le persone presenti a bordo possano toccare terra nel più vicino porto sicuro e non restare ostaggio di dispute politiche alle quali, siamo certi converrà, il rispetto degli esseri umani e dei loro basilari diritti va sempre anteposto». Questo il messaggio contenuto nella lettera inviata oggi al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, da oltre 50 organizzazioni e associazioni a diverso titolo impegnate per i diritti dei minori.
Msf
Ultimi contenuti per il percorso 'Msf'
In Indonesia le vittime accertate sono 429, i feriti 1.485, mentre sono 154 le persone scomparse. Circa i danni materiali, sono state colpite 882 case, 73 hotel, 60 banchi commerciali, 434 barche e circa 65 veicoli. I volontari di Medici senza frontiere al lavoro per aiutare i sopravvissuti.
Il 20 novembre 2018 le forze di sicurezza libiche hanno fatto sbarcare con la forza 81 migranti e rifugiati a bordo della Nivin, nave mercantile con bandiera panamense attraccata nel porto commerciale di Misurata, mentre all’équipe di Medici senza frontiere (Msf) è stato impedito di accedere all’area.
Medici senza frontiere (Msf) «condanna con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo», ritenendola «una misura sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l'ennesima volta l'azione medico-umanitaria in mare».
Il team di Sos Mediterranée pubblica le immagini dell'ultimo soccorso realizzato a bordo della nave Aquarius, mentre è ancora in attesa di un porto di sbarco dopo aver tratto in salvo nei giorni scorsi 58 persone, incluse 17 donne e 18 bambini.
«Più di 100 persone, tra cui almeno 20 bambini, sono morte in un naufragio al largo delle coste libiche una settimana fa». Lo denuncia Medici Senza Frontiere (Msf) con una nota in cui si segnala che sarebbe avvenuto tra il 1° e il 2 settembre. I naufraghi hanno avvisato la Guardia Costiera italiana ma i soccorsi sono arrivati tardi.i
A seguito di nuove violenze inter-comunitarie più di 900.000 persone sono state costrette a fuggire lungo il confine tra Gedeo e West Guji, due aree rispettivamente nelle regioni del Snnp (Southern Nations and Nationalities People's) e dell'Oromiya, nel sud dell'Etiopia.
Come ulteriore passo nella risposta all’epidemia di Ebola in corso in Nord Kivu, nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), Medici senza frontiere (Msf) ha aperto un Centro di trattamento Ebola a Mangina, piccola cittadina considerata l’epicentro dell’epidemia.
«La nave Aquarius, gestita in collaborazione da Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere (Msf), ha ricevuto autorizzazione formale dalle autorità maltesi a entrare nel porto di La Valletta». Lo annuncia con una nota Msf che si dice «sollevata» dall’aver ricevuto un porto sicuro per sbarcare le 141 persone vulnerabili soccorse nel Mediterraneo.
Il 1° agosto è stata dichiarata la decima epidemia di Ebola nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), provincia del Nord Kivu, nella parte nord-orientale del paese. Finora le autorità sanitarie hanno già segnalato 74 casi e 34 decessi.