Eutanasia

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«Non ci sono norme codificate. C'è sempre una problematica di rapporto medico-paziente. Ogni caso è un caso a sé. Per me medico cattolico ci sono due paletti: il no all'eutanasia, sia attiva che passiva e il no all'accanimento terapeutico. Tra questi due paletti fermi, s'instaura un rapporto che arriva fino alla fine». Il dottor Stefano Giannoni dirige dal settembre 2008 l'unità operativa di terapia antalgica dell'ospedale «San Giuseppe» di Empoli. Di malati terminali come il card. Martini ne ha visti tanti e mette in guardia dallo stereotipo di chi descrive i cattolici come quelli dell'«accanimento terapeutico».

La Camera ha approvato martedì 12 luglio con una maggioranza trasversale il disegno di  legge sul fine vita. Poi il testo tornerà al Senato per l'ultimo “sì”. E' una conquista degna della migliore tradizione occidentale e per questo va apprezzata e difesa. L'articolo iniziale afferma che la vita è inviolabile ed indisponibile anche nella fase terminale dell'esistenza. E' la riaffermazione di un principio su cui si fonda la nostra civiltà europea e la stessa tradizione medica di origine ipocratica. Cosa prevede la legge | Sei favorevole o contrario? Vai al sondaggio