«Il vescovo non è il più importante, il vescovo deve essere il più servitore». Perché «la regola di Gesù, la regola del Vangelo» è «la regola del servizio». Con queste parole, pronunciate a braccio come tutta l’omelia, il Papa ha spiegato il gesto della lavanda dei piedi a 12 detenuti del carcere di Velletri, che ha compiuto subito dopo.
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Giovedì Santo, 18 aprile, alle 16.30, il Papa si recherà in visita alla casa circondariale di Velletri, in provincia di Roma, per la celebrazione della Messa «in Coena Domini», che segna l'inizio del Triduo Pasquale.
«È noto che una buona collaborazione tra i diversi servizi nel carcere svolge un'azione di grande sostegno per la rieducazione dei detenuti. Tuttavia, a causa della carenza di personale e del cronico sovraffollamento, il faticoso e delicato lavoro rischia di essere in parte vanificato». A lanciare il grido d'allarme è stato oggi il Papa, ricevendo in udienza il personale del carcere romano di Regina Coeli, dove si è recato in visita lo scorso Giovedì Santo.
Preghiere, riflessioni, canti, emozioni intense e le parole di Francesco hanno accompagnato uno degli eventi più toccanti del viaggio apostolico a Panama: l’incontro con giovani detenuti nel carcere minorile Las Garzas di Pacora. Dopo l'omelia, il Papa ha confessato cinque giovani. Gisotti: è stato «un altro Venerdì di misericordia». (testo integrale del discorso del Papa)
(Strasburgo) La situazione degli istituti di pena in Europa è l'oggetto di due rapporti pubblicati oggi dal Consiglio d'Europa. «Prigioni in Europa 2005-2015» guarda, nelle sue oltre 370 pagine, «all'evoluzione della situazione nelle prigioni» dei 47 Paesi del Consiglio d'Europa.
In Toscana i penitenziari non dovrebbero ospitare più di 3.146 detenuti. È la capienza fissata per legge. Tuttavia, il numero dei carcerati lo scorso 31 dicembre ha raggiunto le 3.432 unità e il trend, rileva il garante regionale dei diritti dei detenuti, Franco Corleone, è in crescita.
Sulla situazione del disagio psichiatrico in carcere e sulla mancanza di risposte concrete dal nuovo governo il garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Franco Corleone, entra in sciopero della fame: «Per tre giorni farò un digiuno, per me stesso, per non nascondere la gravità della situazione- spiega, nel corso di una conferenza stampa-. Dopodiché vedremo come continuare nelle prossime settimane, perché la situazione rischia di essere fuori controllo».
Dopo il crollo dei calcinacci nei passeggi esterni, i reclusi non possono uscire all'aria aperta. E si appellano al ministro della giustizia: «Condizioni insostenibili, cambiare il carcere oppure dichiararlo inagibile».
Ancora crolli nel carcere fiorentino di Sollicciano e, per sicurezza, sono stati chiusi i cortili dove i detenuti trascorrono le ore d'aria. A darne notizia è il Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria.
Inaugurata a Calci, nei locali della canonica di Sant'Andrea a Lama la casa d'accoglienza per carcerati in permesso ed ex detenuti, opera segno della Chiesa pisana per l'Anno Giubilare della Misericordia. Responsabile sarà Vittorio Cerri,Vittorio Cerri, per 17 anni direttore del Carcere «Don Bosco» di Pisa.