Il giorno di Pasqua il vescovo di Prato Franco Agostinelli celebra la prima messa del giorno nel carcere della Dogaia per i detenuti, mentre nel pomeriggio la tradizione è tutta pratese con l’ostensione del Sacro Cingolo mariano. Ecco tutti gli appuntamenti diocesani della Settimana Santa a Prato.
Carceri
Ultimi contenuti per il percorso 'Carceri'
Papa Francesco si recherà nella Casa di Reclusione di Paliano (in Provincia di Frosinone e diocesi di Palestrina) per celebrare la Messa in Cæna Domini nel pomeriggio di giovedì 13 aprile, con il rito della lavanda dei piedi ad alcuni detenuti. La visita avrà un carattere strettamente privato.
Tre ore su dieci, lontano dalle telecamere. La tappa al cercare di San Vittore è il “cuore” della visita pastorale del Papa alla diocesi ambrosiana. Francesco, dopo la prima sosta alle Case Bianche, l’incontro con il clero all’interno del Duomo e la recita dell’Angelus sul sagrato esterno, è in visita alla Casa Circondariale di San Vittore.
Risotto giallo e cotoletta alla milanese: non poteva essere che questo il menu che attende il Papa, in visita al capoluogo lombardo il prossimo 25 marzo. Inconsueta invece la location: la mensa del carcere di San Vittore, una delle tappe (la più lunga per durata) della giornata all’ombra della Madonnina.
Nel corso della sua relazione, Gian Piero Milano, Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, ha parlato delle riforme volute da Papa Francesco, anche in tema di giustizia. come l'abolizione dell'ergastolo.
Papa Francesco a detenuti: i cuori non siano «blindati alla speranza». No a «incarcerare» la dignità
Servono «sentieri di umanità» che possano attraversare «le porte blindate» e affinché i cuori non siano mai «blindati alla speranza di un avvenire migliore per ciascuno». Lo scrive Papa Francesco in una lettera ai detenuti della Casa di reclusione Due Palazzi di Padova, in occasione del convegno sull’ergastolo organizzato nei giorni scorsi da «Ristretti orizzonti», il giornale realizzato dai reclusi del carcere.
Al termine dell'udienza generale di oggi il Papa ha lanciato un appello sulla condizione delle carceri: «Ieri sono giunte dal Brasile le notizie drammatiche del massacro avvenuto nel carcere di Manaus, dove un violentissimo scontro tra bande rivali ha causato decine di morti. Esprimo dolore e preoccupazione per quanto accaduto. Invito a pregare per i defunti, per i loro familiari, per tutti i detenuti di quel carcere e per quanti vi lavorano. E rinnovo l’appello perché gli istituti penitenziari siano luoghi di rieducazione e di reinserimento sociale, e le condizioni di vita dei detenuti siano degne di persone umane».
«La Chiesa come istituzione la facciamo noi, ognuno di noi; la comunità siamo noi. Il nemico più grande di Dio è il denaro» A dichiararlo è il Papa, nella lunga intervista (40 minuti) rilasciata a Tv2000 e InBlu Radio, trasmessa ieri sera.
Credere alla resurrezione e alla vita eterna è essenziale per un cristiano. Lo ha ribadito ieri il Papa all'Angelus, al termine del quale ha lanciato un appello per il miglioramento delle condizioni dei carcerati in tutto il mondo e ha definito «un importante passo in avanti» il recente accordo di Parigi sul clima, anche in vista della conferenza di Marrakech.
«Tutti abbiamo la possibilità di sbagliare: tutti. In una maniera o nell’altra abbiamo sbagliato. E l’ipocrisia fa sì che non si pensi alla possibilità di cambiare vita: c’è poca fiducia nella riabilitazione, nel reinserimento nella società. Ma in questo modo si dimentica che tutti siamo peccatori e, spesso, siamo anche prigionieri senza rendercene conto». Sono le parole pronunciate dal Papa nell’omelia della Messa celebrata ieri nella basilica di S. Pietro per il Giubileo dei carcerati.