Diocesi di Prato

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Quest’anno ricorrono 350 anni dal prodigio del 26 agosto 1664 quando un giglio secco, posto davanti all’immagine quattrocentesca della Madonna col Bambino, rifiorì miracolosamente. Fu così che l’antica chiesa che faceva parte dell’ospedale di San Silvestro, nell’omonima via fra le piazze Mercatale e San Marco, divenne santuario della Madonna del Giglio.

Cinquant’anni fa moriva don Milton Nesi, uno dei sacerdoti più noti della diocesi di Prato. Uomo dotato di «infaticabili energie», è stato per 25 anni parroco a San Bartolomeo a Coiano, una frazione che ha curato non solo pastoralmente ma anche dal punto di vista sociale. Grazie a lui infatti tra gli anni ’40 e ’60 furono realizzati in quella zona ben 215 appartamenti.

«Vi auguro di essere al servizio della verità e della gente, che oggi più che mai ha bisogno di pensare e di comprendere il mondo». È l’esortazione che il vescovo di Prato Franco Agostinelli ha rivolto ai giornalisti pratesi nel corso della messa celebrata nella badia di San Fabiano nel giorno del patrono San Francesco di Sales.

Questa mattina si è riunito a Prato il consiglio episcopale, presieduto dal vescovo, mons. Franco Agostinelli, e ha pregato per le vittime che ieri hanno perso la vita nell’incendio del Macrolotto. In accordo con il cappellano della comunità cattolica cinese di Prato, don Francesco Saverio Wang, la diocesi ha deciso di promuovere una veglia di preghiera: domenica 8 dicembre, alle 16,30, dopo la consueta messa in cinese alla parrocchia dell’Ascensione al Pino – in cui si ritrova la comunità orientale – il presule pratese sarà presente per ricordare le vittime del tragico rogo che è costato la vita a sette persone.